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i BEI GIALLI DI UNA VOLTA
I bei gialli di una volta! Si avrebbe voglia di esclamare, una volta chiuso i “Diabolici” uscito nel 1954 e scritto a quattro mano da Boileau e Narcejac, che scrissero per Hitchcock la sceneggiatura di “Vertigo/la donna che visse due volte”. E come vedere un film in bianco e nero, dove la nebbia e la notte costituiscono la trama e danno corpo ai personaggi che vi si aggirano come fantasmi,vittime delle loro allucinazioni, in preda ai loro deliri. Non ci sono né serial killer pieni di inventiva né detective perspicaci, persino il delitto non si capisce bene se sia avvenuto davvero o sia solo il frutto dell’immaginazione di chi lo ha commesso. E la stessa durata del libro è quella di un respiro appena prolungato dal battito di un cuore rallentato dall’ansia: da raccontare c’è poco in effetti. Mireille la donna uccisa dal marito Fernand e dall’algida amante di lui la dottoressa Lucienne per riscuotere il premio di un’assicurazione è davvero morta? L’omicidio è descritto nei minimi dettagli nella prospettiva dell’assassino, cosi come il viaggio in auto nel cuore della notte con il cadavere nel bagaglio, poi il mattino dopo tutto muta: il corpo non c’è più e Mireille si fa viva….E a quel punto assieme a Fernand anche il lettore precipita nel caos: il cosiddetto delitto perfetto scaturisce dalla follia di anime malate, scaturigini insane dell’angusto ambiente piccolo borghese e provinciale in cui vivono.
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Complimenti
Riccardo