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Un'ombra del passato
Di fronte alla malattia, quella che ti lascia senza speranze, spesso si è costretti a rivedere tutto il corso della propria vita e prendere decisioni a prima vista impopolari, ma che affondano le radici nella coscienza con cui ci si vuole riconciliare a tutti i costi come atto ultimo per uscire di scena privi di nodi nell’anima.
E’ quello che fa Seth Hubbard, milionario del Mississippi, qualche istante prima di impiccarsi ad un Sicomoro.
La sua ingente eredità era già stata assicurata ai suoi due figli tramite un testamento regolarmente depositato in un grosso studio di avvocati, ma poco prima del suicidio Seth redige un nuovo testamento olografo che annulla il precedente e che è destinato a scatenare di lì a poco una guerra giudiziale degna del nome Grisham.
Beneficiaria del nuovo lascito è la badante nera di Seth, Lettie Lang, umile donna che con fatica a conduce la sua vita dovendo combattere quotidianamente con un marito buono a nulla perso nella morsa dell’alcol, la madre ammalata, un figlio che è chiuso in cella, altri figli e nipoti tutti chiusi nella stessa umile casa che fatica a contenerli.
Si apre il sipario sull’aula di tribunale che vede uno stuolo di avvocati che sfilano sulla passerella con artigli ben affilati e pronti a non guardare in faccia nessuno data la somma in gioco di 24 milioni di dollari.
Come Grisham ci ha abituati da sempre, spicca sin da subito la figura dell’avvocato buono e capace, Jake Brigance, a cui Seth aveva affidato con una lettera il suo testamento olografo e che egli dovrà difendere sino alla fine.
Jake non si limiterà alla pura difesa del testamento, ma avvalendosi dell’aiuto di figure pittoresche e fuori dalle righe, sempre avvocati per carità, farà luce su un passato che nascondeva antiche dispute.
L’ombra del Sicomoro è quell’ombra che esisteva nella vita di Seth Hubbard e che in qualche modo riaffiora prepotente per dare a tutti una lezione di vita, per dipanare il groviglio che le teste malpensanti che giravano attorno a Seth avevano creato, mandando già al patibolo la povera Lettie.
Di nuovo Grisham si occupa di quella parte dell’America, il Mississippi, dove ha passato la sua giovinezza, di nuovo costruisce lo scenario della sua lotta legale attorno alla contrapposizione bianchi-neri che tanto infervora gli animi dell’America degli anni 80.
E il tutto lo fa con il suo classico stile pulito, ragionato, logico; gli eventi sono narrati con linearità e con un linguaggio davvero gradevole, elementi degni di un avvocato quale egli è nel più profondo dell’anima.