Dettagli Recensione
L'eroe perdente
Il protagonista, quello che fino almeno a metà della narrazione è “l’eroe” del romanzo, è un spia tedesca, Alex Wolff, che raggiunge il Cairo passando per il deserto, compiendo già un’impresa solo per arrivarci, in Egitto. D’altra parte, avendo vissuto con la madre e il patrigno per diversi anni proprio in Egitto ed avendo quindi una buona conoscenza del territorio e dei suoi abitanti, Alex era in questo avvantaggiato. Il suo avversario è il maggiore Vandam, inglese, che, anche in base a delle coincidenze fortunate, oltre che al suo intuito, sospetta per primo che al Cairo sia arrivata una spia tedesca e fa di tutto di impedirgli di agire. Il tedesco ottiene anche il sostegno di egiziani, in primis della più famosa e bella, nonché viziosa, ballerina del ventre del Cairo e poi anche di alcuni ufficiali nazionalisti, tra i quali il futuro presidente Sadat, e riesce a inviare preziose informazioni al generale Rommel, grazie alle quali egli riesce a sfondare le linee nemiche, fino ad arrivare a poche decine di chilometri da Alessandria. Ma, come sappiamo, le sorti della guerra ben presto si capovolgeranno; quindi il maggiore Vandam riuscirà alla fine del romanzo a mettere le mani sulla spia tedesca e sul suo codice segreto, il codice Rebecca, dal titolo del libro omonimo di Daphne du Maurier, che sta alla base dello stesso codice, grazie soprattutto all’aiuto di un’altra donna, un’ebrea egiziana, che aveva dei buoni motivi per aiutare gli inglesi contro i tedeschi.