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Essere esibizionista: una tragedia annunciata
Ci troviamo a Londra. Owen Quine, scrittore dall'animo vanaglorioso e che 'non pensa di essere soggetto alle stesse leggi della società', va su tutte le furie quando si vede rifiutare dalla propria agente la pubblicazione del suo nuovo romanzo 'Bombyx Mori' (nome latino del baco da seta) e decide di sparire dal resto del mondo. L'uomo non è certamente nuovo a simili "colpi di testa", ma i giorni passano e di lui non si ha alcuna notizia. La moglie decide così di ingaggiare l'investigatore privato Cormoran Strike perché si faccia luce su una fuga che, misteriosamente, si è trasformata in una vera e propria sparizione. Le prime indagini del detective, sempre accompagnato dalla sua assistente Robin Ellacott, rivelano che la scomparsa di Quine potrebbe essere legata proprio al contenuto di 'Bombyx Mori', in cui le persone vicine allo scrittore sono descritte attraverso caricature goliardiche e diffamatorie. Inizia così, per i due protagonisti, un lungo e tortuoso viaggio nel mondo inaccessibile e vendicativo dell'editoria londinese, dove potrebbe celarsi un presunto assassino (... o assassina?) i cui scheletri nell'armadio sarebbe stato più opportuno non toccare.
A distanza di poco più di un anno dal romanzo d'esordio (sotto pseudonimo) 'Il richiamo del cuculo', ritroviamo sugli scaffali J. K. Rowling con una nuova avventura per l'investigatore privato Cormoran Strike. Per il reduce di guerra, stavolta sarà caccia aperta a 'una mente ossessiva e violenta, calcolatrice, disturbata, ma profondamente geniale.', mentre la prematura scoperta che 'il baco da seta rappresentava una metafora dello scrittore e dell'agonia a cui è sottoposto perché se ne possa ricavare qualcosa di prezioso.' lo costringerà a guardarsi le spalle da una losca figura che lo pedinerà per diversi giorni con coltello alla mano. Si parte subito con un folto e nutrito gruppo di sospettati fra i conoscenti della vittima, ovvero tutti quelli che hanno letto la bozza del testo in cui vengono presentati con soprannomi e metafore poco gradevoli, finché alcuni interrogatori "oltremodo inverosimili" (eufemismo per esprimere il concetto "ricolmi di bugie e invenzioni") daranno a Strike l'aiuto necessario nel riordinare tutti i tasselli del puzzle e giungere alla raggelante (e, per certi versi, diabolica) ricostruzione del misfatto, perché in fondo 'Non si può tessere la trama di un omicidio come se fosse un romanzo. Nella vita reale non si possono tirare tutte le fila.'.
Passando all'ambientazione, gli scenari di fondo ricalcano, con i dovuti parallelismi, la macabra fine fatta da Quine: la Londra in cui ci catapulta l'autrice è piovosa, nebbiosa e caratterizzata dalle temperature gelide tipiche delle plumbee alture granitiche della Cornovaglia. Ne risulta, di conseguenza, influenzato anche il ritmo, regolare con tendenza al rallentamento nei momenti di maggior pathos, mentre il linguaggio risulta abbastanza variegato da raccogliere tutte le estrazioni socio-culturali dei personaggi principali e secondari del libro.
Tuttavia, la novità più evidente rispetto al romanzo precedente è la promozione di Robin a vera e propria protagonista della trama: questo perchè lei non solo affianca Strike praticamente full-time abbandonando spesso la propria "postazione" dietro la scrivania, ma anche il suo capo le affiderà responsabilità sempre maggiori che la aiuteranno a sfoderare tutta la propria forza d'animo (e, soprattutto, la propria esperienza di guida sportiva) anche nei momenti di maggiore pressione.
Ricapitolando: da un lato Strike e le sue paranoie riguardo l'imminente matrimonio della sua ex Charlotte, dall'altro Robin e il rapporto ai minimi termini fra il suo fidanzato Matthew e Strike stesso, in mezzo un intreccio omicida che ha ben poco da invidiare anche ai gialli-thriller di pregevole fattura: consigliato agli amanti del genere, e non solo.
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