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Chi ha paura dell'uomo nero?
"La Psichiatra" è l'opera d'esordio di Wulf Dorn, autore tedesco classe 1969 specializzato nella stesura di thriller psicologici e cimentatosi in questo genere dopo aver scritto numerosi racconti horror.
Il feeling che Dorn sembra avere nei confronti di certe tematiche ed ambientazioni dipende probabilmente dal fatto che abbia lavorato per molti anni come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici.
La protagonista del romanzo è Ellen Roth, una giovane psichiatra. Il suo fidanzato e collega Chris è partito per un lungo viaggio verso una sperduta isola australiana, in compagnia di un amico. Ellen ha il compito di occuparsi di una nuova paziente, appena arrivata all’ospedale psichiatrico.
Visitandola, si accorge subito che la donna ha subìto evidenti maltrattamenti fisici e psicologici.
Quando la protagonista chiede chi sia l'artefice di questi danni, la donna risponde "l'Uomo Nero".
Ellen decide di parlare del caso con il collega ed amico Mark. Ma quando tornano insieme nella camera della paziente, scoprono che è vuota. Ed Ellen sembra essere l'unica persona in tutto l’ospedale ad averla vista.
Lo stile dell’autore è rapido, essenziale, funzionale al genere. La profondità della caratterizzazione dei personaggi, sebbene non colpisca in quanto ad originalità, è in linea con la media dei thriller moderni e la buona gestione del ritmo narrativo rende l’intreccio scorrevole.
Peccato che io abbia intuito il finale della storia ben prima che l'autore decidesse di svelarlo. Evidentemente non era impresa tanto ardua.
Reputo eccessivo lo status di “caso editoriale” di cui ha goduto il libro, attribuitogli fin dalla data di pubblicazione. “La psichiatra” è ad ogni modo un buon thriller psicologico. Da affiancare, come spesso accade per questo tipo di letture, a testi di ben altra caratura.
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