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In cosa sei bravo? A rintracciare le persone
Roger Brown è un cacciatore di teste al servizio delle grandi aziende. Si autodefinisce il migliore di Oslo. Il più scaltro. Il suo metodo di selezione, composto da ben 9 fasi come nelle procedure degli interrogatori della polizia, è una vera e propria tortura per i candidati.
È sicuro di sé, arrogante e amante della bella vita. Tutte caratteristiche secondo lui necessarie per sopperire ad una statura di 168 cm, in un paese come la Norvegia in cui l'altezza media maschile, di 15 cm superiore, è tra le maggiori di tutto il continente.
Ha una bella casa e una moglie affascinante, proprietaria di una galleria d’arte. Ma non si accontenta, vuole sempre di più per soddisfare un tenore di vita al di sopra delle proprie possibilità a cui ha ormai abituato la propria compagna e se stesso. Sprezzante del pericolo ed in totale delirio di onnipotenza arriva a pensare, con la complicità di un amico a capo della security di un’agenzia di sicurezza, che i furti di opere d'arte siano la soluzione a tutti i suoi problemi economici.
Quando incontra Clas Greve, ex amministratore delegato di un’importante azienda, Roger intuisce subito che potrebbe essere un candidato perfetto da proporre ad una società per cui sta lavorando. E non è l’unica motivazione per cui vuole conoscerlo meglio. Clas afferma infatti di essere il proprietario di uno splendido e prestigioso quadro di Rubens, pittore fiammingo.
Lo scrittore norvegese Jo Nesbo è celebre principalmente per la serie di romanzi polizieschi aventi per protagonista il detective Harry Hole. Una figura carismatica, uno dei migliori personaggi della letteratura thriller dell’ultimo ventennio.
"Il cacciatore di teste" non si attesta sui livelli del miglior Nesbo. Nel suo genere si tratta ad ogni modo di una lettura godibile, con una trama solida, non priva di apprezzabili colpi di scena e talvolta perfino cupamente ironica.
La versione cinematografica del romanzo, dal titolo “Headhunters” e diretta dal regista Morten Tyldum (da segnalare, tra i suoi principali lavori, “The Imitation Game”) è stata inoltre un successo sia di critica che di pubblico, tanto da essere il film norvegese di maggior incasso di tutti i tempi.