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Libro del terrore
Ho iniziato a leggere questo libro con molta curiosità, perché avendo letto “Il cacciatore di occhi” sapevo già di cosa è capace il fantastico Sebastian Fitzek e posso confermare che le mie aspettative non sono state deluse, anzi! Quando apri il libro la prima cosa che noti è che inizia con l'epilogo (ma come può essere?), poi scendi con lo sguardo per capire e vedi che la prima pagina riporta il numero 376, ci deve essere un errore pensi e invece non c'è nessun errore. La storia è davvero raccontata all'inverso. Questo è un punto a favore
dell'autore, non solo per l'originalità ma perché spinge il lettore ad andare avanti nella storia, lo accompagna dall'ultima alla prima pagina (giusto per rimanere in tema con il numero delle pagine), il lettore quando legge, sente il dovere di continuare per scoprire qualcosa che possa liberarlo dal peso della storia.
Le ore, i minuti, i secondi scorrono e tu sei ancora lì a cercare di capirci qualcosa, vuoi aiutare i protagonisti ma proprio non capisci. Questa storia è un'agonia continua, una lotta contro il tempo e poi... appena pensi di poter tirare un sospiro di sollievo, ecco che il tuo sorriso svanisce perché hai letto pure le ultime pagine e dentro di te pensi che forse era meglio non farlo.
Non so descrivervi meglio di così questo libro, cosa ho provato mentre lo leggevo, proprio non posso farvi capire quanto è bello e, allo stesso tempo, spietato e spaventoso. Quando penso ad un thriller penso ai soliti casi di omicidio più o meno macabri, ma Fitzek li batte tutti, non puoi neanche immaginare cosa leggerai. Riesce a far entrare il lettore all'interno della storia, perché chi legge si sente troppo coinvolto per poter smettere di girare pagina.
Non vi racconto la trama, perché non serve e perché potrebbe sembrare troppo banale, ma aspettate di leggerlo per dare un giudizio.
Nonostante io avessi letto “Il cacciatore degli occhi”, che può essere considerato il continuo di questo, non mi aspettavo nulla di tutto quello che è successo. Il gioco degli occhi è ancora meglio di quello (che avevo divorato), è davvero un capolavoro del genere.
La bravura di Fitzek sta nell'inserire nei suoi libri dei rompicapi fin dalle prime pagine, il lettore è portato a farsi tantissime domande e solo alla fine può avere le risposte, forse...
Ha un modo di scrivere abbastanza semplice ma che ti cattura. L'intera storia è scritta in prima persona e questo contribuisce a far entrare ancora di più il lettore nella vicenda.
Insomma, questo è uno di quei libri che consiglio a tutti i lettori, ma forse a quelli che non amano il genere potrà sembrare pesante. Invece, gli amanti di thriller e psico-thriller non potranno far altro che amarlo alla pazzia! Buona lettura!