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Il tatuaggio che uccide
Dopo “October list”, un singolare thriller che si legge partendo dall’ultimo capitolo ( la vicenda parte dalla fine e si dipana a ritroso), Jeffery Deaver ritorna ad un giallo dal percorso narrativo tradizionale, rispolverando l’inossidabile e famosa coppia Lincoln Rhyme, l’esperto criminologo tetraplegico, consulente della polizia, e la sua coraggiosa e fidata investigatrice Amalia Sachs. Questa volta il serial killer cui si dà la caccia è un diabolico tatuatore, che, nei sotterranei di New York ed ispirandosi al famoso Collezionista di ossa, uccide le sue vittime incidendo sulla pelle, con inchiostri al veleno, strani simboli e frammenti di frasi di cui, alla fine, si scoprirà il significato. Vengono raccolti indizi e prove, come al solito diligentemente elencati sulle lavagne dello studio, si indaga in varie direzioni per scoprire il significato delle azioni delittuose, si colgono strane affinità e collegamenti con i delitti dell’Orologiaio e del Collezionista di ossa, sino ai consueti colpi di scena che l’Autore tratta con consumata maestria e con pagine emozionanti in cui l’azione si fa incalzante e ricca di suspence. Si scoprirà alla fine un vasto complotto terroristico, di proporzioni inimmaginabili. Si tratta veramente di un thriller che non dà respiro e non ha pause, forse uno dei migliori di Deaver : Lincoln Rhyme corre anche il rischio di essere eliminato, ma la sua straordinaria sagacia lo salverà. Alla fine ritorna, tramite uno straordinario colloquio telefonico, l’incubo minaccioso dell’Orologiaio : si prospettano nuove indagini per il bravissimo Rhyme e la sua fedele compagna.
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