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La principessa di ghiaccio
 
La principessa di ghiaccio 2014-12-02 15:30:48 Fonta
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Fonta Opinione inserita da Fonta    02 Dicembre, 2014
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Giallo a tinte rosa

Fjällbacka, paesino svedese che si affaccia sul mar Baltico. Un paese di pescatori, che ha subito negli anni il flusso migratorio estivo per godere delle sue vedute spettacolari e dello iodio.
E' qui, in una giornata nevosa, che viene ritrovato il corpo senza vita di una giovane bellissima, Alexandra Wijkner, che da anni si era trasferita con la famiglia a Goteborg, la quale usava la villetta a Fjällbacka nei finesettimana in cui voleva "staccare" da una vita di coppia in apparente declino.

Tra le prime ad arrivare sulla scena del delitto, la scrittrice, nonchè amica d'infanzia della vittima, Erica Falck, originaria anche lei del paesino costiero ed ora impegnata in varie pubblicazioni sui poeti svedesi. Erica era a Fjällbacka per risolvere una controversia ereditaria con la sorella ed il marito, a seguito della morte dei genitori e si ritrova in un turbine di eventi presenti e passati che la travolgono.

A seguire il caso sarà il brillante poliziotto Patrik Hedström, il quale troverà un feeling con Erica che porterà alla brillante soluzione del caso.

Attratto dalla tanta pubblicità fatta attorno alla scrittrice, mi sono avvicinato a questo libro dopo un finesettimana in Svezia.
Che dire..difficile dare un'opinione negativa al lavoro dell'autrice, i paesaggi descritti mi hanno riportato in vacanza,i personaggi sono ben curati e divertenti (il capo della polizia Mellberg è strepitosamente comico!!!), ritmo non incalzante ma, lettura piacevole con risvolti del caso molto interessanti.
Forse le mie aspettative erano più "gialle", avendo visto il nome della Lackberg accostato a quello di Larrson e di Christie. In questo libro il giallo si mescola con il rosa del sentimento, in un mix piacevole ma, che fa storcere il naso a chi si avvicina all'opera con" voglie di noir".
Dopo questo bel miscuglio di colori, non mi sento affatto di sconsigliarne la lettura, anzi, lo consiglio alle "giovani donne" (per dirla alla 883..) che si vogliono avvicinare ai casi d'omicidio senza scene crude e con un retrogusto sentimentale spiccato.

Buona lettura.

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Alessia Gazzola
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