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Il segno dei quattro
 
Il segno dei quattro 2014-11-28 10:50:36 f.martinuz
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
f.martinuz Opinione inserita da f.martinuz    28 Novembre, 2014
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Della coca per Holmes

"Il segno dei quattro" è complessivamente un buon romanzo che contiene gli ingredienti tipici delle storie di Doyle con protagonista Sherlock Holmes, esaltazione delle facoltà dell'investigatore, immediata partenza dell'intreccio narrativo, personaggi talvolta fumosi e ambigui, fughe e inseguimenti rocamboleschi. Tuttavia, tra tutti quelli che ho letto, è risultato essere il peggiore, ovviamente in senso relativo in quanto è un libro piacevole e scorrevole.

Ne "Il segno dei quattro" manca la tensione narrativa palpabile in altri testi come "Il mastino dei Baskerville", che reputo il capolavoro di Doyle, o "Uno studio in rosso"; il ritmo del romanzo è buono ma non coinvolge emotivamente il lettore. Inoltre in alcuni punti del romanzo Doyle descrive il susseguirsi degli eventi e delle azioni come fosse una lista della spesa, tralasciando una benchè minima forma di pathos. Infine, come nei romanzi sopra detti, è assente la seconda parte in cui Doyle stacca dalla vicenda di Holmes e racconta le vicende, temporalmente lontane, che hanno portato all'omicidio. Tuttavia quest'ultima critica è strettamente personale e l'assenza di tale parte non incide negativamente sul romanzo.

Il libro presenta però anche dei lati positvi e interessanti; già dall'inizio sia il lettore che Watson scoprono il bisogno di Holmes nei confronti della cocaina. Essa è infatti l'unica sostanza che riesce a strapparlo dalla noia, dal torpore e dall'intorpidimento mentale causati dall'inattività e dall'assenza di casi su cui lavorare. Scopriamo quindi con grande interesse un Sherlock Holmes annoiato, svilito, privo della forza d'animo e del tipico acume che nell'immaginario collettivo possiede. Anche lui è umano e in fondo possiede delle debolezze, in questo caso un forte prurito nei confornti dell'ozio.

In conclusione il libro presenta pro e contro ma rimane comunque una narrazione interessante e piacevole da leggere oltre che scorrevole. Doyle catapulta Holmes, Watson ed il lettore in un caso di omicidio dove si intrecciano elementi e personaggi esotici, fughe, tesori, il Tamigi, delle perle e tanti altri piccoli indizi che ancora una volta porteranno Holmes alla soluzione del caso.

FM

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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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SARY
28 Novembre, 2014
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Bel commento, però non ho capito una cosa, il discorso della cocaina è una battuta, vero?
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f.martinuz
28 Novembre, 2014
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Grazie! Quella sulla cocaina non è una battuta. Infatti il libro apre con la scena in cui Holmes prende una siringa e si inietta della cocaina diluita in vena sotto gli occhi di Watson. Lo fa, spiega, perchè gli riattiva e stimola il cervello nei momenti in cui non ha casi tra le mani e quindi si annoia.
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SARY
28 Novembre, 2014
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Sono sbalordita. Non è strano un mito drogato così popolare? Ci sono altri casi di eroine così (in senso di personaggi) in letteratura?
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f.martinuz
28 Novembre, 2014
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Si in effetti un po' stupisce ma lo rende anche umano. Anche la più grande delle menti può avere delle debolezze, secondo me. Probabilmente ci sono casi simili anche in altri libri; in relazione alla droga non mi viene in mente nessuno. Per quanto riguarda i vizi in generale invece per esempio ho pensato a Maigret che fuma la pipia o a Danny Torrance, alcolizzato, in "Doctor Sleep" di King.
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SARY
28 Novembre, 2014
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Ma Holmes, rispetto agli altri da te citati, è un vero mito, un classico della letteratura. Ne hanno tratto film e serie televisive, viene preso come esempio, un modello da seguire, tutto quello che è venuto dopo è il tentativo di riprodurre lui! Strano anche il fatto che venga inserito così liberamente nel libro vista l'epoca, la censura e tutto quanto...
SARY
28 Novembre, 2014
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Mi sono informata...scusa l'ignoranza, era cosa comune farne uso, pensavo l'esatto contrario. Resto comunque delusa!
In risposta ad un precedente commento
f.martinuz
29 Novembre, 2014
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Davvero era comune farne uso? Non avrei mai immaginato sinceramente, però non credo che questo vizietto intacchi la complessità e i pregi del personaggio
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