Dettagli Recensione
Sono piccoli problemi di cuore.
Autunno 1973.
Devin, giovane studente saltuariamente lavoratore, sarebbe stato costretto a trascorrere interminabili e patetiche giornate nel vano tentativo di lenire le ferite lasciategli dalla prima delusione d’amore, se non gli fossero state aperte le porte di Joyland, letteralmente “Paese della gioia”.
Dapprima un impegno estivo, poi una promessa più seria fatta a se stesso.
Joyland sarebbe stata la sua cura, Joyland sarebbe stata la sua sfida.
L’elemento “horror” della storia viene introdotto senza troppi giri di parole.
L’enorme e luminoso parco di divertimenti, anni addietro, fu teatro di un macabro omicidio.
Una giovane fanciulla in compagnia di quel che si supponeva essere il suo fidanzato viene trovata morta nel Castello del Brivido.
Il suo corpo rinvenuto ai margini della rotaia, la sua anima vagante nel luogo che ha ospitato il suo ultimo respiro.
Anni dopo, il caso della fanciulla dal cerchietto celeste desta ancora la sua quota di curiosità.
Curiosità che attanaglia anche il nostro piagnucolone Devin.
Dopo una serie di indagini, di segnalazioni e di confronti, che coinvolgono anche un bambino sensitivo e la sua avvenente madre, si giunge all'assassino attraverso una banale intuizione.
Sinceramente, e personalmente, un racconto abbastanza scadente.
Alcune puntate di Don Matteo risultano essere più avvincenti.
Tra le note positive, accanto alla storia del il piccolo Mike dal destino tristemente segnato, vi è l’analisi dell’altalenarsi delle emozioni patite da Devin dopo la delusione d’amore. King dà speranza e strappa anche qualche sorriso lasciando intendere che la fine di un amore di per sé non è mai qualcosa di completamente negativo od insormontabile.
Per chi va incontro ad un periodo del genere è un buon libro.
Per chi vuole un thriller degno di essere definito tale e non un romanzo a tratti rosa a tratti “giallino” che cercasse altrove.
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