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Un thriller 'poco' thriller
La quarta di copertina definisce questo libro un 'legal thriller'. Secondo il mio punto di vista da 'non addetto ai lavori' L'ultimo giurato di Grisham ha forti sfumature 'legal' poiché, in primo luogo, molte scene si svolgono in un'aula di tribunale e in secondo luogo perché alcuni personaggi ruotano intorno al mondo forense, tuttavia del ritmo tipico del thriller ha ben poco.
La storia vera e propria ha inizio alla fine degli anni '60 quando il giovane ed inesperto William Traynor si avventura nella piccola e tranquilla cittadina di Clanton, Mississippi. Qui, grazie all'aiuto economico della nonna e ad una serie di eventi tanto fortuiti quanto favorevoli, rileva il decadente giornale della contea, il 'Times'. Inizia così una carriera giornalistica che lo catapulta nell'aula del tribunale della contea dove raccoglie la notizia che risolleverà le sorti del giornale: lo stupro ed il conseguente omicidio di Rhoda Kessellaw perpetrato, secondo l'accusa, dal giovane Danny Padgitt, membro della famiglia a capo della malavita e del contrabbando della zona.
Questa é la situazione di partenza che Grisham offre al lettore ma che non riesce a sviluppare al meglio perdendosi talvolta in digressioni poco utili alla trama della storia e quanto mai inutili per mantenere viva la tensione che dovrebbe caratterizzare un thriller. Nella prima parte descrive infatti l'arrivo di Traynor a Clanton e le fasi del processo; nella parte centrale abbandona l'aula del tribunale e il personaggio di Padgitt per dedicarsi agli spostamenti del giovane reporter tra pranzi succulenti, riforma della scuola, guerra del Vietnam e articoli di giornale e solo alla fine fa praticamente risorgere l'assassino chiudendo il libro in fretta e furia. I difetti di questo libro sono la mancanza di proporzione tra momenti intensi e pause narrative ed il finale eccessivamente sbrigativo.
Nonostante queste pecche lo stile di Grisham è fluido e scorrevole e a tratti anche piacevole, il contesto storico è ben delineato e, in alcuni punti, sembra che la vocazione del libro sia di carattere storico-sociale più che narrativo costituendo un punto a favore a mio modo di vedere. In conclusione consiglio questo libro a chi apprezza i romanzi con connotati storico/politico/sociali e lo sconsiglio per coloro che si aspettano un thriller dinamico, rocambolesco e intenso in stile Ken Follett o Dan Brown.
FM
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