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Il Re ancora sbalordisce
Immagina un formicaio e una lente di ingrandimento. Immagina un raggio di sole attraverso la lente. E immagina di essere la formica, mentre un bambino crudele maneggia la lente…
Ecco lo scenario del nuovo libro del "Re del brivido”; un romanzo corale, visionario, apocalittico, allegorico e di grande impatto, anche dal punto di vista "fisico" (conta 1037 pagine e vanta una copertina artistica, ideata dallo stesso King e da un'equipe di illustratori americani e sudamericani).
Cosa accade quando una comunità viene improvvisamente isolata e tagliata fuori dal mondo a cui appartiene?
E’ questo il tema centrale attorno a cui ruotano le vicende di The dome. Una misteriosa cupola invisibile che cala improvvisamente dal cielo e avvolge la cittadina di Chester's Mills, nel Maine, separandola completamente da tutto ciò che la circonda. Non ci sono né vie di uscita né vie di entrata: ciò che sta dentro, cose, persone, animali, non hanno nessun contatto con ciò che sta fuori. Nelle prime pagine è tutto uno schiantarsi di aerei, auto, camion e uccelli contro il cilindro trasparente che delimita lo spazio: uno scenario apocalittico, con spettacoli per palati forti, degni del miglior King. In quest'orgia da brivido affiorano, uno dopo l'altro, i personaggi, numerosissimi, che compongono la comunità del paese, vera protagonista del romanzo. Tra questi si distinguono presto "i buoni" e i "cattivi". I primi, che cercano di ristabilire la libertà, abbattere la cupola e la sua tirannia, sono capitanati da Dale Barbara, detto Barbie, un ex marine contrario alla violenza, riciclatosi come cuoco in un ristorante locale. Lottano insieme a lui, tra gli altri, una coraggiosa giornalista, Julia Shumway; l'infermiere Dougie Twitchell e il giovanissimo genio dell'informatica Joe "Spaventapasseri" McClatchey.
Ma c'è anche chi potrebbe trarre vantaggio da una situazione come questa, chi ha molto da nascondere e vuole approfittare del clima di terrore che immobilizza tutto e tutti. In prima linea Big Jim Rennie, un uomo politico che non si ferma davanti a niente, neanche davanti all'omicidio. Vuole avere la supremazia in questo "nuovo mondo" ed è appoggiato da suo figlio Junior, che da parte sua nasconde un terribile segreto nella cantina di casa…
Punto di forza assoluto di “The Dome” è il microcosmo che l'autore riesce a creare nel descrivere la classica comunità rurale che rimane bloccata dal resto del mondo per colpa della misteriosa Cupola, che agisce come un campo di forza invisibile e impenetrabile. In pochi giorni il paese di Chester's Mill diventa una sorta di dittatura in miniatura, retta dalla paura e dall'inganno, ma ancor più dall'ignoranza, tipica di chi vive in piccole comunità, imparando a temere il mondo esterno.
King ritorna quindi su alcune tematiche già trattate in passato: la rozzezza dei provinciali, l'ipocrisia di chi si aggrappa a una Fede cieca e di convenienza, la duplice natura dell'essere umano. Non mancano moltissimi stereotipi: il politico affabulatore e corrotto, la polizia locale inetta e violenta, la tossica del paese, l'ubriacone, il forestiero usato come capro espiatorio, l'adolescente geniale, la mamma complessata, il vecchietto eroico, il prete invasato etc etc. “The Dome” è il paradiso degli stereotipi, a guardare bene. Ma King è bravo ad affascinare e a coinvolgere il lettore, tanto che dopo meno di cento pagine ci si fonde pienamente con Chester's Mill, al punto da diventarne a nostra volta abitanti.
Le dinamiche suscitate dalla situazione di crisi animano una narrazione complessa, ricca di suspense e colpi di scena. Dal panico e dal senso di pericolo possono scaturire solidarietà e forza comune, oppure odio e contrapposizione, insomma il meglio o il peggio di noi stessi. Stephen King, eccezionale maestro quando si tratta di raccontare la psicologia, le virtù e le aberrazioni della natura umana, in questa nuova corposa "fatica" dimostra tutta la sua bravura e capacità, affascinato dalle grandi potenzialità di sviluppo offerte dai temi ispiratori del romanzo: temi "universali" come l'istinto di sopravvivenza dell'uomo e la lotta tra forze positive e negative. Un romanzo che, nonostante la lunghezza non indifferente, afferra il lettore e lo trascina nel pieno dell’avventura, rendendogli difficile l’impresa di chiudere il volume prima di arrivare all’ultima pagina.