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Follia
 
Follia 2014-11-12 21:16:18 Vincenzo1972
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    12 Novembre, 2014
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L'amore. Esiste, e basta.

Leggendo la trama sembrerebbe alto il rischio di ritrovarsi tra le mani uno dei soliti polpettoni nel più classico stile Harmony: la storia di una passione travolgente vissuta da una donna, Stella Raphael, moglie di uno psichiatra di origini benestanti, moralmente integro e consacrato al lavoro, verso Edgar Stark, scultore e uomo con una personalità forte ma ambigua, disturbata, detenuto per uxoricidio nella stessa struttura in cui lavora il marito di Stella.
Sin dalle prime pagine, però, s'intuisce la qualità e lo spessore di questo romanzo: l'autore affida alle parole di un altro psichiatra, collega del marito di Stella ed amico di famiglia, la narrazione e l'analisi 'medica' della malattia di Stella, una malattia chiamata amore.
Che l'amore possa essere distruttivo, che possa degenerare in follia, è noto a tutti... storie simili sono all'ordine del giorno.. in genere però si raccontano solo gli effetti, la tragica conclusione.
In questo libro, invece, ne viene mostrata la causa e ne vengono descritti i sintomi in modo chiaro, dettagliato, con rigore scientifico... e nella scienza, nella psichiatria, si confida anche per la ricerca di una cura.
Ma come si può curare con la razionalità qualcosa che nasce e s'alimenta nell'irrazionalità?

Stella è una donna bellissima, affascinante ma l'unica valvola di sfogo per il suo cuore è il figlio Charlie; il marito, troppo dedito al lavoro, a malapena la guarda. Il cuore di Stella, però, brucia... arde di una passionalità a lungo trattenuta e sul punto di esplodere.
Per questo motivo quando incontra Edgar, paziente in quello stesso manicomio che il marito di Stella ambisce a dirigere raggiungendo così l'apice della sua carriera, pur conoscendo il suo passato di uomo violento, turbato, che uccise la moglie a colpi di martello abbagliato da una gelosia immotivata, Stella non riesce comunque a frenare il suo desiderio di calore, di passione, di vita.
E poco alla volta, tutto per Stella diventa vacuo, futile, secondario.. tutto tranne Edgar. Persino il figlio, prima unico contenitore del suo amore, diventa ora un ostacolo, quasi odiato perchè riflette l'immagine del marito, di una vita senza illusioni e di una morte prematura dell'anima.
Non voglio dilungarmi ulteriormente sulla storia, ma gli spunti di riflessione sono veramente tanti. E credo che i sentimenti, gli stati d'animo descritti in questo romanzo siano condivisibili da molti, perlomeno da coloro che hanno vissuto una storia d'amore intensa, particolare, fuori dagli schemi.

"Già, l'amore" dissi. "Parliamo di questo sentimento che non riuscivi a dominare. Come lo descriveresti?". Qui Stella fece un'altra pausa. Poi, con voce stanca, riprese:
"Se non lo sai non posso spiegartelo."
"Allora non si può definire? Non se ne può parlare? E' una cosa che nasce, che non si può ignorare, che distrugge la vita delle persone. Ma non possiamo dire nient'altro. Esiste, e basta."
"Queste sono parole, Peter" mormorò Stella.

Già... parole, solo parole. E' da stupidi cercare di spiegare, di capire, di studiare, di curare l'amore. Può essere solo vissuto. Ed è significativo l'epilogo, inaspettato ed impensabile come ogni conseguenza dell'amore: la follia di Stella 'contagia' persino i 'luminari', studiosi di quella mente che non sempre è in grado di sovrastare e dominare gli istinti del cuore.

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Commenti

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Bellissima e intrigante questa tua segnalazione...ma mi sto chiedendo..davvero l'amore è una malattia..??? Allora non è mica amore sai? E' passione, eros, è un vivere intensamente e con istintività irrefrenabile un sentimento che pare essere amore,,ma non lo è!
Il vero amore conduce alla gioia...Si, certo richiede sacrifici, ma non annulla il bene e la salute...assolutamente no! Sono convinta che l'amore di cui parli capiti e spesso e a tanti...ma non porta alla serenità, quel tipo di amore ...
Mia semplice opinione.
Pia
In risposta ad un precedente commento
Vincenzo1972
14 Novembre, 2014
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Forse, carissima Pia, sono stato poco preciso nel definire la malattia della protagonista (sarei troppo presuntuoso se cercassi di definire l'amore); sarebbe stato più corretto da parte mia affermare che l'amore è la causa che scatena la sofferenza di Stella.
Stella soffre prima per carenza di amore, quell'amore che - come giustamente da te sottolineato - dovrebbe portare gioia, serenità, armonia ed intesa di coppia; non è un obiettivo facile da raggiungere, ci prova però e non si arrende al primo tentativo, alla prima difficoltà.
Ma fino a che punto è giusto annullarsi in nome di questo obiettivo? Perchè sarai d'accordo con me che è necessario un compromesso, è indispensabile che entrambi i componenti rinuncino a qualcosa di sè offrendola in dono all'armonia di coppia.. hai ragione, infatti, quando parli di sacrifici.
Ma quando i sacrifici sono unilaterali, quando la meta comune non è desiderata ugualmente da entrambi diventa inevitabilmente irraggiungibile. E allora c'è chi si rassegna, magari consolandosi ed illudendosi che il domani sarà migliore, mentre nel frattempo quello che prima era amore subisce una lenta metamorfosi in indifferenza e celata apatia.
Oppure c'è chi, come Stella, scopre un amore che non ammette compromessi, un amore in cui si dona tutto ma si riceve in ugual misura, non si cerca un'intesa ma uno scambio totale, una fusione; istintivo, passionale, certo, ma l'amore è anche questo, l'amore non si alimenta senza passione. E attenzione: anche questo amore produce gioia, la differenza è solo nella durata a mio parere. Nel primo caso si cerca una gioia eterna, un'utopia secondo me, nel secondo caso una gioia immediata.. carpe diem.
Ed anche un amore così intenso può far male.. così come l'amore che degenera in apatia.. soprattutto per chi come Stella ha sofferto per la delusione di un amore non ricevuto, dell'obiettivo mancato.. per Stella è come passare dall'anoressia alla bulimia.
In questo senso, l'amore diventa una malattia.
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
14 Novembre, 2014
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Grazie Vincenzo...un piacere leggerti...
Bello questo confronto...
Pia
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