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Paradiso ingannatore
Vecchia storia quella del gruppo di ragazzi in vacanza -preferibilmente in luogo esotico- vittima di qualche sanguinario pazzoide o di situazioni paranormali piuttosto sgradevoli.
"Rovine" si appoggia su questo archetipo horror, con dei giovani alla ricerca di svago sul suolo messicano costretti a veder mutare il sogno in incubo
Un viaggio nell'entroterra diventa il canto del cigno dell'allegra combriccola vacanziera, intrappolata su una collina che è sito archeologico ma anche tana di piante senzienti capaci di scarnificare e divorare un uomo in pochi minuti.
A metterla così sembra di essere in uno di quei film ingenuotti e qualitativamente non eccelsi spesso mandati in onda nottetempo anni fa su Italia 1, vengono in mente pellicole eco-vengeance con la natura pronta a ribellarsi alla prepotenza umana. In questo caso però non vi è traccia di denuncia ambientalista, c'è invece un essere predatore che ha come unica ragione il nutrimento e la difesa di quei luoghi.
Scott Smith è bravo ad avvincere senza alimentare sorrisini di scherno, a coinvolgere con un buon crescendo ansiogeno, ad approfondire psicologicamente i protagonisti evitando le solite figurine microcefale tanto care al genere.
La lettura è incalzante, piuttosto cruda in più punti e sapientemente alternata tra momenti di vibrante tensione ed altri introspettivi dove l'autore porta a galla con misura le sensazioni dei ragazzi; la gioia iniziale lascia spazio ad un sotterraneo malessere che si fa incredulità, poi rabbia, quindi disperazione per sfociare infine nel terrore puro.
Romanzo ambientato in una sola unità di luogo ma per nulla monotono, in cui pensieri e azione offrono la giusta dinamicità ad un'opera magari non eccelsa ma in grado di regalare qualche brivido.
Sicuramente Smith è debitore a Stephen King (che tra l'altro ha speso parole fin troppo gentili nei confronti del meno noto collega), ci sono molti passaggi evocanti lo stile del Re.
Non male anche l'omonimo film risalente al 2007 diretto da Carter Smith.
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Commenti
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Il più delle volte il valore di queste era dubbio, ma sulla mia anima di bimbo facevano ugualmente grande effetto :D
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mi hai fatto ricordare quelle notti estive a guardare i film horror su Italia1...che nostalgia!!
Quanto mi piacevano all'epoca, tutti uguali, tutti scontati ma anche formativi rispetto al sentimento di paura di un'anima, allora ingenua, come la mia.
Ciao
Laura