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Topi
 
Topi 2014-10-18 09:26:59 ferrucciodemagistris
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    18 Ottobre, 2014
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Si può subire all'infinito?

Un detto popolare afferma che quando una persona, all’apparenza calma e sottomessa, si arrabbia diventa una furia difficile da controllare le cui conseguenze possono risultare devastanti.

In questo romanzo l’autore Gordon Reece narra la vicenda di due donne, madre e figlia, che a causa dell’abbandono da parte degli affetti più cari, vivono da sole in una casa isolata in campagna con forti problematiche con il mondo esterno che le costringe a vivere a similitudine di recluse in uno spazio angusto…come dei topi. In particolare la figlia, Shelley, è stata indotta a tale isolamento a causa di fenomeni di bullismo da parte delle sue compagne di scuola che, nella loro malvagità, arrivano a deturparle il viso.

Nonostante l’atmosfera negativa, le due donne si adattano a vivere in tale contesto e trascorrono le giornate in maniera “tranquilla” ancorché sempre rintanate e avendo pochissimi contatti con l’esterno; la loro quotidianità viene, però, compromessa da un fatto che accade durante una notte…ed ecco che i “topi” si trasformano; la rabbia accumulata negli anni, le continue angherie che hanno dovuto subire, la mancanza di affetto e l’abbandono da parte dei parenti più stretti, formano una miscela esplosiva tale da farle diventare, in un battibaleno, da prede a predatori. Le conseguenze sono tragiche in quanto dovute alla ribellione verso l’ingiustizia e la prevaricazione.

La trama di tutto il romanzo è inquietante e angosciante; porta il lettore a riflettere sulla questione del famoso “punto di rottura”; ogni essere umano, benché vessato fino all’inverosimile, subendo ingiustizie e maltrattamenti fisici e psichici, ha, comunque, un limite; tale limite, diverso da persona a persona, indica il momento in cui le barriere protettive vengono fatte saltare per far uscire tutto ciò che è stato dormiente per molto tempo ma nel frattempo è stato accumulato nel profondo dell’anima. Lo sfogo, la ribellione, il senso di libertà sono paragonabili all’eruzione improvvisa e inaspettata di un vulcano. Non esiste più alcuna mediazione, il dialogo è azzerato, prevale il solo istinto di vendetta contro tutto quel mondo che ha, in passato, fatto scempio del sentimento umano in tutte le sue sfaccettature.

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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Bravo Ferruccio, hai descritto il romanzo in modo ineccepibile e sei riuscito a suscitare in me curiosità, quanto prima me lo procurerò :-)
Buona giornata,
Mian
E' un romanzo che, al di là del thriller, fa molto riflettere su alcune condizioni umane spesso ignorate.
Grazie, Mian, per l'apprezzamento.
Buona giornata.
Ferruccio
Ho un ricordo di questo libro molto piacevole. Vedo però che per te non è stato il massimo!
E' molto interessante come tematica, ma preferisco i gialli-thriller più enigmatici.
Grazie per il commento.
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
18 Ottobre, 2014
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Ferruccio! Non è un detto popolare...è la verità! Almeno io lo credo...
Trovo intrigante e interessante la tua proposta...il titolo che hai dato...angosciante...
Ciao e grazie,
Pia
Hai ragione Pia!
"Vox populi...vox Dei".
Ciao e grazie a te.
Ferruccio
6 risultati - visualizzati 1 - 6

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