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Una Cattedrale fantastica
Appena mi sono accostato alla lettura di questo romanzo ho subito avuto un attimo di esitazione…oltre 1.000 pagine! Certo mi piacciono i classici dell’ottocento, in particolare la letterature russa, ma, appunto, un classico , a parer mio, merita di poter dedicare tutto il tempo necessario alla sua lettura; quindi, di primo acchito non mi pareva il caso di affrontare un romanzo “contemporaneo” ancorché scritto dal famoso Ken Follett. Poi ho valutato di tentarne l’approccio e immediatamente me sono stato assorbito in maniera avvolgente e affascinante. Una narrazione magistrale, tra realtà e fantasia, che ha luogo nell’Inghilterra del XII secolo; il romanzo ha come punto focale la cattedrale di Kingsbridge - località immaginaria nella contea di Wiltshire in Inghilterra – e la narrazione si dipana tra diversi e variegati personaggi, molti di fantasia e alcuni realmente esistiti, tra monasteri e castelli, tra la vita, gli usi e i costumi di quella popolazione in quel determinato contesto storico; si narra di intrighi, ingiustizie, amori non corrisposti, avidità, crudeltà e corruzione, gente ricca e di casato altisonante e gente che vive di stenti ma fiera e dignitosa; il clero è parte fondante delle varie e molteplici vicissitudini e accadimenti, con i propri abati, priori, monaci, vescovi; si intrecciano i signorotti locali con i propri armigeri, servitori, confidenti e…ruffiani; il tutto indirizzato alla smania di potere e alla realizzazione dei più audaci desideri.
La lettura attenta e costruttiva ha avuto l’effetto di farmi immedesimare come parte attiva nella laboriosa costruzione della Cattedrale di Kingsbridge:
..."la cattedrale di Kingsbridge…uno spettacolo che toglieva il respiro…la navata centrale era altissima, sostenuta da una fila di armoniosi contrafforti volanti. La facciata aveva tre grandi portali giganteschi, sovrastati da file di finestre ad arco acuto, ed era fiancheggiata da torri slanciate..."...ecco! proprio senza respiro...non avrei altre parole adeguate di commento se non quelle che indirizzano alla meraviglia, all'armonia, e al trasporto mentale in quell'epoca!...
"La navata centrale seguiva lo stile dei transetti, ma il costruttore aveva affinato il disegno, aveva reso ancora più snelle le colonne e più grandi le finestre…aveva sentito parlare dei vetri colorati…si era chiesto come mai tutti vi attribuivano tanta importanza, perché immaginava che una finestra colorata non fosse molto diversa da un arazzo o da un dipinto..."...
Insomma un romanzo storico-fantasioso degno della penna e perspicacia di Ken Follett.
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Commenti
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"Un luogo chiamato libertà" l'ho aggiunto nella mia "wish list".
Ciao e buona giornata.
Ferruccio
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La mia esperienza di lettura è stata, invece, molto diversa, tanto che ho fatto ciò che raramente faccio: l'ho abbandonato prima di giungere a metà .