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Pet Sematary
 
Pet Sematary 2014-09-23 14:41:28 Donatello92
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Donatello92 Opinione inserita da Donatello92    23 Settembre, 2014
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Ma state scherzando?

Si, a costo di ricevere decine di pollici in giù per questa domanda, devo proprio chiedervelo: ma state scherzando?
Ho acquistato il libro dopo aver letto i vostri suggerimenti su un romanzo terrificante, spaventoso, prendendo nota di come alcuni di voi addirittura affermino di aver dormito la notte con le luci accese, non riuscendo a scordarsi la trama per mesi e mesi...e devo dire che, appena terminato Pet Sematary, avrei voluto "strangolarvi" per avermelo fatto acquistare. Forse, molti di quelli che affrontano King, non hanno mai letto/visto/affrontato l'horror in vita loro, o non sanno cosa sia questo genere, perchè ci vuole molto coraggio ed un gran cuore ad affermare che Pet Sematary faccia paura.
E non per una questione di gusti personali, della serie "io non mi faccio impressionare come voi", ma perchè il libro è composto da 400 pagine circa, e in 360 pagine non esiste NULLA. Il romanzo, se non portasse il nome di King, vi sarebbe sembrata una commedia. In pratica per oltre 3/4 del libro vi troverete a leggere delle vicende perfettamente regolari e quotidiane di una famigliola scialba e antipaticissima, di come lavano i piatti, vanno a scuola, bevono birra e raccontano storielle, affrontando per circa 4 pagine di seguito un cimitero magico perfettamente uguale a tutti gli altri, e continuando così fino alla fine dell'opera. E' come se voi acquistaste il Signore degli Anelli, ma fino alle ultime 10 pagine non esistono le spade, i viaggi, le razze o gli oggetti magici, ma ci sono Frodo e Bilbo che guardano la televisione e giocano a scacchi, e intorno a voi i commenti entusiasti dei lettori scrivono di "un viaggio bellissimo all'interno delle montagne". Ma che diavolo...
Se non fosse per le ultime pagine e per il finale un pò inusuale, Pet Sematary sarebbe stato un cartone animato, o una serie a colori.
Non presenta nessun genere di suspance, di horror, di caratterizzazione, di mistero o di angoscia. E' tutto normalissimo.
E, devo dirlo, nonostante sia un fan di King, lo stile è davvero scadente, cercando di raggiungere uno standard di quotidineità familiare così elevato da risultate irritante, spesso sgrammatico. Vi troverete a leggere per almeno cinque volte (non scherzo!) i rutti del protagonista con la differenze fra i sapori acidi che assumono, intere righe (decine!) di frasi ripetute come "nondevodormirenondevodormirenondevodormire", e centinaia di onomatopeici versi infantili come "gaaaaaaaaaa" o "daaaaa" che vanno a distribuire immensi filler all'interno di un romanzo che, di per sè, non ha nulla da dare.
Scordatevi sfondi morali, creature paurose, situazioni od oggetti misteriosi, angosciosi eventi quotidiani, capitoli che terminano con una certa suspance, quesiti misteriosi o colpi di scena.
Mi dispiace dirlo, ma Pet Sematary avrebbe potuto scriverlo un bambino con un pizzico (ma veramente piccolo) di fantasia e, anche se i presupposti ci sono, dimenticatevi l'horror.
E' un soap opera bella e buona, con la tragedia familiare di mezzo, le magliette per i bambini, i gattini che giocano, i sogni divertenti e le gite al mare con l'acquilone.
Deluso, dal libro come dai suoi lettori.
Ma davvero...vi siete spaventati? Ma di cosa? Del protagonista che beve le birre?
Sono a dir poco senza parole.

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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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McLennon
23 Settembre, 2014
Ultimo aggiornamento:
24 Settembre, 2014
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Forse, nella tua smaniosa ricerca dell'horror, di questo libro ti sono sfuggite tutte le altre tematiche che racchiude...:)

King non è solo horror, è molto di più.
In risposta ad un precedente commento
Monika
23 Settembre, 2014
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La penso come McLennon. Forse ti aspettavi horror allo stato puro e non sei riuscito a vedere nulla oltre quello per via della delusione.
aeglos
24 Settembre, 2014
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Non condivido chiaramente la tua impressione sul libro, ma almeno viva l'onestà. Mica tutti siamo fatti uguali, ci mancherebbe. Mi spiace solo che non ti è piaciuto il libro.....

24 Settembre, 2014
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Il tuo senso di frustrazione secondo me è causato solo da un piccolo disguido di base.
Come se io fossi intenzionato a mangiare carne e mi sto pregustando la Fiorentina da giorni e poi mi trovo in un ristorante di pesce. Per quanto questo possa essere il miglior 5 stelle Michelin al mondo resterò insoddisfatto è molto probabilmnbte avrei preferito una trattoria con una semplice scottata.

Secondo me il libro è splendido, ma non era quel che serviva a te in quel momento.

Mi permetto solo di consigliarti di rileggerlo e magari rivalutarlo in un altro periodo della tua vita quando apprezzerai di più l'aspetto più profondo delle tematiche e delle scelte sollevate nel libro. Magari quando sentirai più vicina alle tue realtà la problematica della scelta sbagliata consapevole e le inevitabili implicazioni di responsabilità derivanti da queste, ti piacerà molto di più e instaureresti un legame maggiore con il personaggi .

Altrimenti regalalo, ma fossi in te una seconda chance con l'ottica giusta la concederei, direi che se la merita tutta.
Perdonatemi ma, per quanto ci possa essere stata da parte mia una smaniosa ricerca di un horror fin troppo sfumato, io non ho trovato niente di particolare in questo libro neanche come concettualità di base. C'è la solita, banalissima tematica dell'incontro con la morte, affrontata in maniera estremamente marginale e superficiale, se non nella parte finale di un romanzo vuoto.
E poi dai...la scusa terribile del Wendigo demoniaco e degli indiani magici buttata proprio lì così, da scenografia di serie B, giusto per dare un tono di "fantastico" ad un romanzo estremamente noiso...
Grazie a tutti per gli interventi rivelatori, mi avete comunicato una parte importante del mio errore di lettura e vi ringrazio per questo, ma continuo a trovarlo un romanzo sopravvalutato...
Evidentemente ti è sfuggita proprio la peculiarità che contraddistingue TUTTI i romanzi di King. Da" IT " a La "storia di lisey", troverai sempre scene di vissuto quotidiano che hanno il potere di creare il terreno perfetto per lo sviluppo successivo delle follie, delle psicosi e delle mostruosità , unite in maniera ineccepibile l'una all'altra, secondo una matrice di riferimento, pur sempre realistica. In "pet sematary" ad es. nulla viene lasciato al caso, ma ogni cosa è collegata all'altra, dalla morte di Pascow al trauma di Rachel, alle domande di Ellie sulla morte, al ritorno di Church e , man mano che la trama si infittisce, ogni cosa sembra svelare l'incastro perfetto, suggerendo , oltre all'aspetto puramente "orrido" e gli spaccati di vita quotidiana , persino riflessioni sui più grandi misteri dell'esistenza. Per non parlare della tecnica, della prosa e degli aforismi contenuti all'interno. Ed è proprio per questo che King non può essere esaurito tanto facilmente in un parere insoddisfacente. La pluralità di interpretazioni che si può dare ai vari elementi del romanzo è, di per sè, indice della grandezza del romanzo stesso. La maestria con cui riesce a unire la vita abituale, in cui tutti ci riconosciamo, e le scene orride, perfettamente in linea con la vicenda, intendendo sottolineare quanto il terrore, il paranormale e il demoniaco siano presenti persino nella vita di tutti i giorni, non è da tutti. Non puoi aspettarti un romanzo saturo di agnizioni, colpi di scena, eventi mostruosi a ogni pagina. E' praticamente impossibile.. King instaura un rapporto di "amicizia " con il lettore ed è in grado di sorprenderci nei momenti più inaspettati. Perdona la mia irruenza, ma credo il tuo commento sia stato troppo superficiale per un capolavoro del genere.

16 Giugno, 2021
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Non so se a distanza di anni leggerai ancora le risposte ai tuoi commenti, ma stavo spulciando un attimo qui nel blog, per dare un'occhiata a cosa il pubblico, amante di King pensa dei suoi libri più famosi, e così mi sono imbattuta nel tuo commento. Ho perfettamente capito cosa intendi per momenti lunghi di VUOTO, praticamente per buona parte del libro. Anche io mi sono chiesta, mentre lo leggevo, che ci stava a fare tutta sta normalità, sembrerebbe anche troppa, come se la trama fosse incentrata su una famiglia che vive normalmente senza mai arrivare ad una fine vera, inutile e senza scopo, quasi sicuramente non da horror alla King per come siamo stati abituati. Inoltre pure io come te ho pensato all'inutilità del Wendigo, figura messa li, sempre a caso (e sembrerebbe) a fare un pò di terrore e senza mai mostrarsi e avere un ruolo, a parte delle dicerie abbozzate. Ma in realtà, nonostante tutti questi pensieri che ho avuto leggendolo all'inizio, ho letteralmente AMATO e DIVORATO il libro. Perchè la bravura di King sta anche in questo. Lui porta avanti una storia, in questo caso a tratti normale e banale, ma che deve pur avere un'escalation. E infatti ce l'ha e quando arriva al picco massimo, King si mostra in tutta la sua bravura, e la storia del Wendigo diventa lei banale, la normalità non c'è più e la paura/ inquietudine prende il sopravvento. King non lascia scampo. King tesse piano piano la tela, sicuramente in questo libro forse un pò meno curata rispetto per esempio a Shining, ma è pur sempre magitrale. Come anche in Carrie. Storia semplicissima e lineare,(non superficiale o banale attenzione) ma magistrale perchè ti tiene incollato alle pagine da vero Maestro. Io avrei riconosciuto ad occhi chiusi la su sua mano da narratore qui in pet Sematary, perchè King parte sempre dai suoi personaggi per costruire le trame e per infondere paura. La storia è semplice sembrerebbe lineare ma con un finale accaponante. E così da un giorno all'altro la normalità viene completamente sconvolta. Io non me lo sarei mai aspettato. Anzi! mi ha lasciata super sconvolta. Ed essere maestri significa questo, fare colpo sul lettore. E lui con me e con tanti altri c'è riuscito. Sarà che io apprezzo King per la maestria con la quale fa scaturire la paura a partire dai suoi personaggi. La psiche e l'evoluzione psicologica dei personaggi e ciò che a me spaventa di più nei romanzi di King. E anche in questo non si smentisce sicuramente. E poi chi non ha mai avuto un piccolo animale da bambino?
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