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Il potere del pregiudizio
Al di là del valore narrativo intrinseco del romanzo giallo, l’autore ci conduce attraverso l’introspezione dell’animo umano nelle varie sfaccettature inerenti i due principali protagonisti , il cappellaio e il povero sarto, e l’immaginario collettivo rappresentato dalla piccola comunità dove si svolgono i fatti. Gli stereotipi e i pregiudizi prevalgono sulle vicissitudini e azioni che, improvvisamente, accadono in tale comunità abituata a una pigra e mediocre esistenza dove l’abitudine regna sovrana; di conseguenza le apparenze e i concetti, ormai radicati, permettono, inconsapevolmente, che lo squilibrio mentale, ben celato, possa impunemente commettere atroci delitti. Di notevole interesse risulta essere la meticolosità e la sicurezza del cappellaio che, nel suo oscuro inconscio, deve per “necessità” compiere una serie di delitti malgrado la scoperta di tale attività delittuosa da parte del povero sarto armeno il quale, in maniera paradossale, egli considera come un evento positivo; ma basta un inaspettato accadimento fortuito a far crollare tutte le sue certezze e indurre l’assassino a mettersi nelle mani della giustizia.
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Il Simenon non seriale è certamente uno scrittore di buon livello.
Non ho letto questo romanzo, ma ho trovato "L'orologiaio di Everton" ed "Il Presidente" due gran bei libri.