Dettagli Recensione
UNA COMBATTENTE
Prima pubblicazione italiana per questa autrice che ha al suo attivo un romanzo precedente, ed un altro in prossima uscita. Giornalista radiofonica e televisiva, ora si dedica alla scrittura a tempo pieno.
Quale miglior ispirazione una “forma mentis” da giornalista, può trarre, se non da fatti di cronaca che inflazionano costantemente il nostro quotidiano?
La violenza sulla donna permea le pagine di questo libro, come una coltre densa e viscosa, che si insinua in ogni angolo.
Livia, donna forte, coraggiosa, deve ancora fare i conti sulla fine del proprio matrimonio, e su quello che comporta, dover esercitare la propria funzione genitoriale a settimane alterne; deve impegnarsi a fondo per non vedere fallire la propria attività lavorativa, deve stare vicino al padre malato terminale. Ciliegina sulla torta, deve fare i conti con un aggressione fisica subita a tarda sera nel parcheggio incustodito dove lascia l’auto andando al lavoro.
Mi piace la personalità dipinta dall’autrice, Livia non si lascia schiacciare, annientare dai tragici eventi che la vedono protagonista; è una donna che lotta, con il volto tumefatto ed un dito fratturato nella colluttazione, continua ad andare al lavoro, rilascia un’intervista per essere d’aiuto alle altre donne, continua la sua vita.
Anche quando comincia a trovare biglietti anonimi nell’auto, a casa, in ufficio, che continuano a porle la stessa domanda: “Hai paura Livia?”, non si lascia sopraffare…
Livia diventa sospettosa, guardinga, preferisce non rimanere sola a casa rischiando inutilmente, ma non si fa mai soggiogare dal panico. I tanto amati consigli del padre, istruttore di boxe, con i quali è cresciuta, continuano a scandire il suo presente, esortandola a non mollare.
Ma attenzione amici, forse è proprio questa forza e tenacia della donna, che infastidiscono lo stalker, inducendolo a compiere azioni sempre più devastanti, nei confronti delle persone care a Livia?
Chi è? E soprattutto, perché ha preso di mira proprio Liv?
Lo stile di scrittura è semplice e lineare, inizialmente un crescendo dettato dall’aggressione fisica della protagonista principale, poi il quotidiano, scandito da fatti e messaggi minatori, che preparano il lettore al finale non sospettabile (almeno per me); forse un pochino inverosimile, come molti film d’azione recenti ci hanno abituato a vedere, ma non del tutto fuori luogo.
Alla fine, un romanzo con aspetti thriller, apprezzabile ed equilibrato. Come lettrice non posso dire di avere provato paura e tensione vera, l’atteggiamento di Livia non lo permette. Ma l’intento dell’autrice non penso sia stato quello di terrorizzare il lettore, ma di dare fiducia a tutte quelle donne che vivono realmente situazioni di violenze psicologiche e fisiche, che con i giusti alleati ce la si può fare.