Dettagli Recensione
Un romanzo pseudo-storico adolescenziale
Contiene spoiler.
Il titolo di questo mio personalissimo parere in breve è esattamente ciò con cui riassumerei il libro, nello stile adottato dall'autore così come nel contenuto. Andando per ordine, tenterò di analizzarlo prima in linea di massima e poi più nello specifico, per quanto sia possibile.
Le pagine di Follett scorrono veloci e leggere, che si parli di un dialogo di poco conto o di un avvenimento fondamentale ai fini della trama, e ciò può essere considerabile un difetto od un pregio (ma fondamentalmente la cosa è soggettiva). Invece ciò che non va giù così facilmente è la scarsa caratterizzazione dei personaggi, probabilmente quella che considero la più grande pecca del testo. L'unico personaggio che prende parte nel libro dall'inizio alla fine, ossia il priore Philip, è descritto come un uomo retto e giusto ma che a volte è capace anche di un'astuzia non comune per gente simile. E basta. Non è quasi mai turbato, o se lo è lo è superficialmente; ha una spavalderia a dir poco assurda anche per un protagonista, in quanto si prende la libertà di contrastare vescovi, conti e quant'altro come se nulla fosse. Tom il costruttore, invece, è probabilmente una delle figure più povere in assoluto: perseguitato dalla sfortuna nella prima parte del romanzo, trova casa a Kingsbridge e lì rimane fino ad una morte a dir poco idiota, se mi è concesso, dato il penoso riscontro che ne consegue. Nessun dialogo di spessore minimo riferito a lui, nessuna introspezione che duri per più di tre righe al riguardo di una persona che avrebbe dovuto essere importante per molti altri personaggi che invece agiscono come bambole di pezza. Il figlio di Tom, così come Tommy e Sally, caratterizzato non lo è neppure. Si fa qualche cenno alla somiglianza con il padre e all'improvviso salta fuori il nuovo priore. Un gran peccato per Richard, che mantiene la figura di bambino con una spada in mano dall'inizio fino alla sua morte inserita in un'ellissi molto poco azzeccata. E' evidente, invece, come Follett abbia fatto di tutto per rendere William Hamleigh più odioso possibile finendo però nel presentarlo al pari di una zecca attaccata ai "buoni" per più di 900 pagine.
Consigliato a chi cerca una lettura leggera, poco storicamente accurata e con un debole per il soft porn.