Dettagli Recensione
Il mio nome è Nessuno
C’è un senso di grande impresa portata a termine che si avverte tra le pagine dei ringraziamenti dell’autore. Una lista di crediti lunga più di un lenzuolo.
In effetti, come dare torto a Terry Hayes, l’autore di Pilgrim? Il lavoro che ha realizzato non è da poco, ha scritto un bel thrillerone di 889 pagine, tra spy story, intricatissimo giallo e mirabolante caccia all’uomo, più o meno a metà tra Ken Follett e Jeffrey Deaver.
Nella trama Hayes ha messo insieme, legati dal più classico dei fil rouge, una giovane superspia veterana, richiamata per risolvere un delicatissimo caso internazionale, un integralista islamico, determinato e pericolosissimo, deciso soprattutto a farla pagare agli americani e forse all’umanità intera, un tenente della squadra omicidi rimasto gravemente ferito durante l’attentato dell’11 settembre, una giovane killer che dissemina cadaveri in più di un continente.
Quanti ce ne sono di libri come questo in giro? Più di uno sicuramente, quasi sempre svettanti tra gli scaffali che si trovano non appena si entra in libreria, spesso pubblicati poco prima del periodo natalizio, destinati ad occupare un po’ di spazio tra i regali sotto l’albero.
Eppure Pilgrim non è poi cosi male, è una buona lettura consigliabile preferibilmente in estate, ma che ti tiene incollato alle pagine, grazie ad un buon ritmo stabilito dai brevi capitoli, quasi tutti con un colpo di scena alla fine, giusto per non farti perdere la voglia di andare avanti.
E poi i protagonisti anche da un punto di vista psicologico sono approfonditi, il loro passato è ben descritto, si percepisce il senso filosofico del cammino intrapreso, un percorso riabilitativo per alcuni di loro. Infine, il finale è come dire…epico.
Forse un lettore un po’ pigro come me ogni tanto si è dovuto fare forza per continuare, per evitare che le pause tra un capitolo e l’altro fossero troppo lunghe, ma questo purtroppo è un mio limite, i lettori più appassionati e desiderosi di libri di genere di più ampio respiro come questo divoreranno le pagine come ragazzi affamati in una panineria.
E poi provate voi a scrivere un thriller di 889 pagine, io non saprei proprio da dove iniziare.