Dettagli Recensione
AMNESIA
La sindrome del viaggiatore senza bagaglio è questo il motivo prevalente per cui ho iniziato a leggere questo libro, suggerito su vari forum e discussioni in cui si consigliavano libri sulle patologie psichiatriche.
Grangé è un bravo scrittore che riesce a dipingere due personaggi credibili dal punto di vista psicologico: le righe rendono bene le fobie, le insicurezze e le ansie sia di Mathias che di Anais. La trama non è sicuramente banale, anzi è folta e ricca di colpi di scena e tutto sommato originali.
Forse quello che penalizza l'autore è che, andando avanti con il dipanarsi della vicenda, si sia lasciato un po' prendere la mano e abbia confuso troppo le carte in tavola aggiungendo un circa 200 pagine di troppo che hanno penalizzato la sostanza e la credibilità del romanzo.
Diciamo che ci mi sarei evitata volentieri il capitolo su Nono che, personalmente trovo inutile e anche fastidioso. E' proprio in questo capitolo che il personaggio principale si trasforma in una specie di Rambo andando a inficiare la propria "immagine letteraria".
Il finale lo trovo approssimato e approssimativo. Sinceramente ho trovato inutile infarcire un bel thriller con una inverosimile storia d'amore basata praticamente sul nulla visto che i personaggi non interagiscono tra loro per più di 20 pagine su 700 e passa del libro.Perciò ritengo che Grangé avrebbe potuto cavarsela molto più egregiamente dall'alto della sua bravura nel trovare una chiusura all'altezza del thriller psicologico che è stato capace di creare.