Dettagli Recensione
CHE BARBA CHE NOIA, CHE NOIA CHE BARBA!!
Questo ultimo libro conferma ulteriormente il pensiero per cui il caro Deaver, si sia incamminato da tempo, verso il declino….
Rimpiango libri come: “il collezionista di ossa” (con il film egregiamente interpretato da Denzel Washington), “lo scheletro che balla”, “la sedia vuota” , dove l’autore ha toccato davvero livelli altissimi, intesi come creazione di thriller e personaggi che realmente sono entrati nella storia e nell’immaginario collettivo.
E’ più per questo senso di rispetto e riconoscenza, che nutro verso il passato dell’autore, che ostinatamente, continuo ad acquistare i suoi libri, anche se devo ammettere, che da un certo punto in poi, nessun thriller mi ha mai nemmeno lontanamente “catturato” come succedeva anni fa.
Lo stesso dicasi per quest’ultima creazione. Volutamente l’intento è stato quello di sorprendere…
Non credete, non esistono personaggi di spessore in questo libro, anzi. non sono nemmeno ben caratterizzati; non esiste nemmeno una trama avvincente, le pagine scorrono in modo alquanto monotono e lineare, la struttura narrativa è alquanto deboluccia. Cosa fare per ovviare a questo inconveniente non da poco?
Ed ecco l’idea “geniale” pubblicizzata e strombazzata ai quattro venti…… Ed ecco l’espediente usato per sorprendere .Questo libro inizia dalla fine! A ritroso pian piano, con capitoli che segnalano minuziosamente giorno ed ora si arranca verso l’ipotetico inizio…. Banale anche inserire all’inizio di ogni nuovo capitolo, foto in bianco e nero (bruttine e poco chiare), che dovrebbero rappresentare fotograficamente il contenuto dello stesso. Bah! Dico io…. Tanto inchiostro sprecato inutilmente… Oltre a caratteri di stampa più grandi del solito….
Insomma tanti espedienti, utilizzati, per riempire VUOTI davvero difficilmente colmabili. Se la struttura narrativa è debole, per un lettore davvero attento ed appassionato, poco interessano immagini, pagine bianche, grossi caratteri di stampa…. Anzi, il trucco è subito scoperto e vissuto come inganno.
Veniamo alla trama, nove facciate e poco più del primo capitolo, per raccontare la fine…. In una stanza c’è Gabriela, con Sam. La donna agitata ed impaurita (ma nemmeno troppo), gira inquieta per la stanza controlla che tutto sia chiuso e aspetta che gli venga riportata la sua bambina di sei anni…. Sam è lì per proteggerla e controllare che non faccia sciocchezze e nel frattempo parlano del più e del meno…. (suspance inesistente). Ad un tratto si sentono dei rumori, la donna che nel frattempo si è messa a lavorare a maglia (?), domanda angosciata se sua figlia sta bene… Entra Joseph con una pistola puntata e spara…
Il lettore comincia così a ritroso a visualizzare gli eventi accaduti la domenica sera, fino ad arrivare a ciò che è accaduto il venerdì mattina, passo, passo a ritmo soporifero Ma dov’è il thriller al cardiopalma? Mi domando, Ma dov’è Deaver? Mi domando… Si legge senza sapere chi è chi e perché è successa una determinata cosa… La curiosità scema ben presto, come il senso di attesa, anche le pagine finali, in cui viene svelato esattamente il ruolo dei protagonisti e le loro effettive reali condizioni, ( che dovrebbero essere rivelazioni con il “botto”), desta solo un piccolo guizzo di sorpresa, per lasciare una strisciante insoddisfazione che fa semplicemente esclamare: Tutto qui?
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Quanti libri mediocri ci sono in giro! A suon di sbagli, ci costruiamo una bussola per evitarli.
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