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La lunga marcia
 
La lunga marcia 2014-07-30 14:55:17 Donnie*Darko
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    30 Luglio, 2014
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Non fermarti ragazzo...

Scritto con lo pseudonimo di Richard Bachman "La lunga marcia" è a mio parere uno dei migliori romanzi "giovanili" di King, nonostante uno stile ancora acerbo, in divenire.
Il contenuto però è di grande spessore, si colloca nel filone della sci-fi distopica dove ancora una volta la società è tiranneggiata da uno spietato regime dittatoriale.
Il potere è detenuto dal famigerato Maggiore che costringe ogni anno cento giovani ad una gara podistica in cui a vincere non è il primo a tagliare il traguardo, bensì l'ultimo a restare in piedi, nel vero senso della parola. Considerato che chiunque si fermi, cada, o scenda sotto una certa velocità viene ammonito, e dopo il terzo richiamo passato per le armi.
Uno spettacolo aberrante seguito via tv con macabra cupidigia voyueristica da milioni di spettatori, riferito da mass media che come avvoltoi volteggiano alla ricerca della carcassa sensazionalistica da dare in pasto alla folla adorante.
King anticipa il proliferare dei reality show e della tv spazzatura, inventa un mondo privo di ideali contraddistinto dal vuoto pneumatico e dall' incapacità di ribellarsi. L'unico mezzo per sfuggire alla gabbia è l'agognato "Premio", ovvero ciò a cui hanno diritto i vincitori dell'intollerabile competizione.
La deriva sociale, pur estremizzata, è quanto mai attuale ma lo sguardo non è completamente nichilista, l'autore sfuma sull'interazione tra i vari personaggi, li caratterizza efficacemente e ne trae un affresco molto umano, composto e dignitoso, disallineato con la crudeltà circostante.
In quel tortuoso fiume di pensieri, parole e azioni innescato dagli atleti occasionali c'è speranza, solidarietà, comprensione; l'umanità del singolo non è ancora stata sostituita da istinti ferini, seppur la morte sia la più probabile prospettiva.
Ne "La lunga marcia" si disinnesca l'ingiunzione brutale, atta a glorificare la forza e lo spirito di sacrificio del popolo, tramite la speranza innata tipica del mondo giovanile, che pur disorientato, spaventato e costretto ad una rivalità crudele, mantiene inalterata quella sensibilità perduta dagli adulti.

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Commenti

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Niente da dire: hai un'innata capacità nello scovare storie "al limite" ;)
Bello il riferimento-paragone ai reality.
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Donnie*Darko
31 Luglio, 2014
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sono il talent scout delle storie border line! :D
C.U.B.
31 Luglio, 2014
Ultimo aggiornamento:
31 Luglio, 2014
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Uh mi fai venire in mente Acido solforico di Amèlie...
In risposta ad un precedente commento
Donnie*Darko
31 Luglio, 2014
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Non conosco ._.
Amèlie Nothomb?
Hai reso giustizia ad uno dei libri più straordinari e asfittici di King! Lo ricordo benissimo e hai azzeccato il concetto dei reality che fanno accapponare la pelle per l'assurda estremizzazione dell'uomo....Il RE è sempre stato avanti, a proposito mi fermo che ho male ai piedi...BANG!
In risposta ad un precedente commento
Donnie*Darko
01 Agosto, 2014
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Se ci pensi, alla fine, i protagonisti di quei programmi fanno di tutto per raggiungere l'obiettivo. Qui è lo stesso, anche se ovviamente ne va della loro vita. King però descrive una sorta di solidarietà che in varie "case" o "isole" diventa invece competizione feroce. Ovvero, se si potessero scannare lo farebbero pur di realizzare quel barlume di fugace celebrità. Per cui King "vede" il futuro ma non fino in fondo, lo addolcisce, anche se poi alcuni personaggi sono spietati.
'aspita, mi hai distratto, mi sono fermato anch'io..ciao...BANG!
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