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IL PASSATO HA RACCONTATO IL FUTURO
Scritto da King quand'era un ragazzo, La lunga marcia è un libro strano, differente da ciò che si potrebbe pensare. Meno orrido di quelli a cui King ci abituerà, il manoscritto è uno di quelli che colpiscono per la propria capacità di balzare avanti di anni come se l'autore disponesse di una macchina del tempo. Questo romanzo è del '79 ... ergo, ha quasi quarant'anni ... eppure si mantiene attuale. Non so dirvi esattamente il motivo di questa mia riflessione: sarà perchè questa gara di sopravvivenza assomiglia tanto, a mo' di caricatura, ai reality show che oggi siamo abituati a vedere, sarà perchè il protagonista è un tizio in cui ci si immedesima dalla prima pagina, sarà perchè le angherie, il dispotismo a cui oggi molti fanno riferimento viene proiettato in un romanzo nudo e crudo, tagliente e grondante di sudiciume umano.
La lunga marcia mostra il lato oscuro del genere umano, ma non lo fa sventolando mostri, non permette ai fantasmi di prendere possesso delle pagine; King esplora l'essere umano inteso come macchina distruttrice, l'essere umano dall'aspetto normale che serba rancore, cattiveria. Questo è il vero mostro di oggi, ed è per questa ragione che il romanzo non può non definirsi attuale. Non il miglior lavoro di King, ma di sicuro uno dei migliori da un punto di vista del contenuto, che però danneggia forse la piacevolezza, la spensieratezza, l'abbandono.
Da un punto di vista stilistico, King migliorerà ancora negli anni a venire, ma già qui, nonostante la giovane età, dispone di una capacità di intrattenere il lettore quasi soprannaturale. Consigliato assolutamente.