Dettagli Recensione
PAULIE, PUOI?
Si può riuscire a scrivere un intero romanzo rimanendo chiusi per lunghi periodi di tempo in una casa assieme a una psicopatica di nome Annie Wilkes? Forse, e King nel libro Misery racconta la sfortunata vicenda di Paul Sheldon, scrittore celebre che dopo un incidente stradale perde i sensi e si risveglia nella casa di Annie, la sua fan numero uno che pretende un nuovo romanzo della serie Misery. Un incubo che sembra non finire mai, King evoca un'atmosfera claustrofobica nella quale Paul Sheldon inizia una lenta discesa verso la rassegnazione, e allo stesso tempo una salita verso il riscatto, la voglia di vivere e ritornare nel suo mondo. Sarà curioso potere leggere passo passo ciò che scrive Paul durante il periodo di prigionia, e scoprire i giudizi di Annie sul suo lavoro. Una storia ben congegnata e frutto di appassionate ricerche: King riporta dettagliatamente gli effetti degli antidolorifici su Paul, la personalità psicotica di Annie Wilkes e le sue depressioni, e le purtroppo non sempre rigorose regole sulla conservazione dei farmaci negli ospedali e negli ambulatori. Ho letto questo libro in pochissimo tempo per quanto mi ha preso, un giorno soltanto, eppure ho avuto la sensazione, durante e dopo la lettura, che abbia impiegato molto più tempo, come se il lento trascorrere delle giornate di Paul nella dimora Wilkes avesse alterato anche la mia percezione del tempo. Misery è un libro che trasporta in un mondo che mette tensione, fa riflettere, mostra cosa siamo disposti a fare per la nostra sopravvivenza, accompagnato da uno stile di scrittura impeccabile che dona alle pagine una profondità ipnotica. Un equilibrio perfetto che rende questo libro immancabile nei propri scaffali (o nei propri e-reader) se si è appassionati di Stephen King.