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Opinione in controtendenza
La mia sarà un'opinione in controtendenza e non me ne vogliate.
Ho letto questo libro proprio perché le recensioni erano tutte ottime.
Dorn scrive bene, scrive di patologie mentali e il che mi affascina. Ma Dorn crea personaggi femminili detestabili (cfr la mia opinione su La psichiatra). Doro dovrebbe suscitare empatia nel lettore con le sue allucinazioni, le sue sinestesie, la sua sensitività... invece a me è risultata assolutamente insopportabile dall'inizio alla fine. Doveva essere una personalità borderline e invece non è altro che una ragazzina traumatizzata. Doveva essere una visionaria del calibro del Nash di A beautiful mind e invece non è altro che un'adolescente supponente e arrogante che crede di saperne di più del suo psichiatra e soprattutto non vuole essere considerata pazza ma si crogiola nel suo stato.
Personaggi che si innamorano al primo sguardo, amicizie che diventano indistruttibili al primo dialogo, mamme "orfane" di figli che abbozzano l'imperdonabile, una cittadina provinciale e pettegola che è disposta a cambiare idea sulle persone solo sulla base dei bei discorsi.
Insomma... tutto questo buonismo in un libro che dovrebbe parlare di follia ci stona.
Come stonano le associazioni sinestesiche forzate buttate qua e là con assoluta premeditazione e le forzature sulla "voce" narrativa di Doro che invece che parlare come una quindicenne disturbata sembra un'adulta perfettamente razionale.
Peccato... credo di aver perso un paio d'ore di tempo...
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