Dettagli Recensione
La cartella di cuoio
Thriller che ti mantiene, per tutta la lettura, in un precario equilibrio di emozioni, così come Daniel è intrappolato fra mamma e papà, senza sapere di preciso da che parte stare. La storia è impostata come un lungo racconto della madre al figlio, delle cospirazioni e dei delitti di cui questa madre ritiene colpevole anche il marito, racconto supportato da tutti gli oggetti che la donna ha raccolto in una cartella di cuoio, per lei preziosissima, e che mi ricorda tanto i diari di quando sei adolescente, perché in essi raccogli di tutto di più, ed anche gli oggetti più disparati, della tua vita di quegli anni. A tratti sei certo che la madre di Dan soffra di paranoia ed un momento dopo la sua paranoia sembra invece giustificata. La sua mente è in un continuo stato di allerta per un qualsiasi inganno. E tutto ti sembra credibile. Lo stile è capace di creare una grande suspence. Nel finale, che si risolve in una manciata di pagine, mi aspettavo qualcosa di più, così come mi aspettavo che venisse dedicata anche al padre altrettanta attenzione. Comunque senz’altro è un libro meritevole di attenzione. Due su tutte le immagini difficili da dimenticare: gli occhi acquosi di una donna, descritti come se la personalità fosse stata diluita con mille parti di nulla ed il mondo che ruota attorno a Dan, descritto come tre stelle luminose e vicine con tanto spazio vuoto attorno. Quest’ultima frase potrebbe in dieci parole descrivere la mia intera vita.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
Un'immagine nitida e, nel contrasto con il vuoto, sfolgorante di luce. :-)
Ti abbraccio,
Bruno
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Del resto un romanzo "prende" anche per il saper concretizzare qualcosa che in maniera positiva o negativa ci appartiene o ci è appartenuto.