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Arte e intrighi
Iain Pears è giornalista, studioso e appassionato d’arte, già autore de “La quarta verità”.
Il romanzo ha per protagonisti due coniugi ben assortiti: lei, Flavia Di Stefano, italiana, è capo del Nucleo investigativo per la tutela del patrimonio artistico; lui, Jonathan Argyll, inglese, è professore di storia dell’arte. Flavia, nella sua indagine, fa riferimento al suo ex superiore, il pensionando generale Taddeo Bottardi.
Il caso è il seguente. Un quadro, prestato dal Louvre e destinato, insieme ad altri, a un’esposizione internazionale patrocinata dal governo italiano viene rubato da uno strano personaggio: mascherato da ‘Leonardo da Vinci’, con una pistola giocattolo nelle mani, fugge con la refurtiva a bordo di un furgoncino dopo aver distribuito cioccolatini alle guardie.
Flavia viene incaricata dal primo ministro in persona, Antonio Sabauda, di recuperare il quadro, pagando un riscatto milionario, che le viene fornito da un misterioso ‘benefattore’. Queste modalità per il recupero dell’opera d’arte contravvengono alle leggi dello stato e quindi la notizia del furto e del pagamento del riscatto non deve in alcun modo trapelare attraverso i mass media, per evitare un sicuro imbarazzo alle autorità italiane. Naturale per Flavia consigliarsi con il generale Bottardi, che l’aiuta a versare il riscatto e a recuperare la refurtiva.
Intanto Jonathan, per fare un regalo al generale, cerca di identificare la storia, e quindi il pittore, di un quadretto che ritrae l’Immacolata Concezione e che sta appeso a una parete dell’appartamento di Bottardi: il regalo consiste appunto nell’individuare l’autore del dipinto, impresa che prelude a un esito clamoroso, di sicuro impatto sulla quotazione del quadro.
Quando Flavia, dopo il suo encomiabile servizio, riceve – in luogo di lodi e gratificazioni – una proposta di benservito, allora si convince ad andare fino in fondo all’indagine per smascherare il complesso gioco di poteri, tutti italiani, che stanno dietro a una vicenda che interseca terrorismo, servizi segreti e poteri politici.
Il romanzo ha il pregio di abbinare il giallo al mondo dell’arte: il “Cefalo e Procri”, un quadro dipinto da Claude Lorrain detto il Lorenese, rappresenta la chiave per la soluzione del caso; l’Immacolata Concezione fa parte di un trittico smembrato, la cui individuazione passa per Fiesole, gli Uffizi e una segreta collezione vaticana, ove è custodita la “Dormitio virginis” ossia la Madonna sul letto di morte prima dell’assunzione in cielo.
La storia è ricca di capovolgimenti di fronte e ha un finale incandescente tra Montecitorio, l’inaugurazione di una galleria d’arte (ove Johnatan svela l’autore del trittico) e un’asta ove viene opportunamente riciclato il denaro del riscatto…
Bruno Elpis
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Commenti
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Grazie, buon we
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Ciaoooo, Pia.