Dettagli Recensione
L'uomo che andò in fumo.
"In questo formicaio c'è il signor CHI, abitante in via DOVE?"
Un giornalista andato a Budapest per lavoro scompare nel nulla, Martin Beck è costretto ad interrompere le sue vacanze per cercare di ricostruire ciò che realmente è successo a quest'uomo.
Il nostro poliziotto, anche questa volta ci stupirà, riuscirà con la sua caparbietà e perseveranza a scoprire la verità, l'uomo sembra scomparso nel nulla, senza lasciare nessuna traccia, in un paese diffidente e misterioso, grazie ad un unico elemento che sembra del tutto insignificante, la valigia lasciata dal giornalista all'hotel, si arriverà a capo dell'enigma.
Secondo racconto della serie, con la stessa classe che ho già trovato nel primo, mi sono appassionata anche a questo, Martin Beck ci insegna che bisogna cercare con insistenza nei pochi elementi che fanno capo all'indagine, è necessario avere spirito di osservazione e non credere mai a quello che vediamo al primo colpo d'occhio. Acuto, burbero e testardo sono i tre assi nella manica di questo ottimo poliziotto!
"Martin Beck, il detective nato, l'ottimo osservatore, sempre impegnato ad annotare particolari insensati da archiviare per uso futuro. Al punto da non potersi fare venire idee strane in testa: non c'era posto per loro con tutto l'affollamento che c'è lì dentro."
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