Dettagli Recensione
L’ombra della verità…l’ombra dei miei dubbi!!
Will Trent fa parte del CAT “Special Criminal Apprehension Team”: un settore del Georgia Bureau of Investigation istituito per aiutare il servizio d’ordine locale nella cattura dei criminali violenti.
La Slaughter ci parla di lui attraverso il suo corpo, una mappa della sofferenza: cicatrici lunghe e sottili sulla schiena dove la pelle è stata lacerata da una frusta; la sua coscia dove la plastica è stata fatta per rimediare alle ustioni da corrente elettrica; la mano destra spezzata per ben due volte, la gamba sinistra fratturata in più punti; il labbro superiore spaccato per i tanti pugni ricevuti.
La dislessia considerata un fallimento personale.
Il suo fascicolo personale “sigillato.”
Il suo punteggio di risoluzione dei casi :l’ottantanove per cento.
Potrei andare avanti, ma non mi basterebbe a farmi un’idea di Will.
A fine lettura Will Trent non lo conosco quasi, e questa insufficiente conoscenza non mi basta.
Ma anche gli altri protagonisti, Angie e John, sono molto poco delineati.
L’autrice ne parla lungamente, ma a vuoto. Nulla di ciò che racconta raggiunge lo scopo della caratterizzazione del personaggio, e il tutto si rivela inutilmente stancante da leggere. Nonché eccessivamente prolisso e a tratti noioso.
La violenza dei toni rende la lettura spiacevole e il romanzo troppo crudo e inutilmente brutale.
Anche Patricia Cornwell di cui io sono convinta lettrice, non disdegna i particolari degli efferati crimini. Ma qui non mi è piaciuto lo stile di narrazione ecco. Il raccontare scene e accadimenti all’improvviso e senza ulteriori spiegazioni mi sembra fine a se stesso, inutile.
Mi aspettavo molto di più da questa scrittrice, così stimata e amata.
Come ho letto in altra recensione, anche io trovo deleterio accennare a Will per poi riparlarne nuovamente dopo un centinaio di pagine.
Colpi di scena praticamente zero.
Sul gran finale l’attenzione si fa più concentrata, ma la capacità narrativa continua a non convincermi, e neanche mi soddisfa.
Peccato perché “Genesi” mi aveva incuriosita a ricercare l'inizio della storia.
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E anche perché le darò un'altra possibiltà...e spero sconvolga tutti i miei dubbi e perplessità.
Commenti
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Il secondo romanzo "Genesi" l'ho letto prima di questo (ho postato la rece su QLibri) e come scrivevo qui mi è piaciuto un po' di più.
Penso che senz'altro le darò un'altra possibilità comunque.
Ciao, buone letture
Mariangela
la lettura è sempre qualcosa di soggettivo. quello che per te è una mancanza per me è avvincente perché mi incuriosisce e anche la violenza, propria della Slaughter, per me è parte dell'approfondimento, di quel tocco in più che riesce a raccontare.
questo è l'unico che ho in ebook e non vedendolo su uno scaffale avevo dimenticato di averlo
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