Dettagli Recensione
Ben scritto ma niente di che
"Il richiamo del cuculo" è indubbiamente un romanzo ben scritto (anzi, potremmo dire addirittura scritto in maniera eccellente), ma nella sostanza.... Non lo definirei certo un capolavoro del giallo. Uno stile elegante e una prosa evocativa non bastano a confezionare un buon prodotto.
Nella storia sono presenti varie circostanze a dir poco inverosimili, davvero un po' troppe in una storia che ha la pretesa di essere realistica. Una va bene, due vanno ancora bene, tre cominciano già a stridere... Ad un certo punto ho cominciato ad irritarmi. A cominciare dal fatto che Cormoran Strike, il protagonista (il cui nome in inglese significa "cormorano", come è facile intuire) finisce per assumere come segretaria la giovane Robin (in italiano "pettirosso"): due nomi di uccelli, ma che coincidenza, eh? Se fosse stato solo questo avrei lasciato correre, ma le inverosimiglianze si accumulano, si accumulano.
Le indagini di Cormoran si trascinano per lo più lungo varie interviste, a volte poco coinvolgenti e/o noiose; in un romanzo giallo le indagini dovrebbero essere l'aspetto più appassionante della storia, qui invece si rimane un po' delusi. Il finale non è male (per quanto intuibile verso la fine del romanzo), ma neanche tanto eccezionale da salvare il romanzo in toto.
Di positivo c'è che i personaggi sono ben caratterizzati, a parte qualche eccezione (alcuni sono più delle macchiette che altro). Bisogna dire però che Cormoran Strike non è in nulla diverso dal classico investigatore dei romanzi hard boiled, indurito da un passato burrascoso: essere stato mutilato in guerra e avere una storia familiare particolare non lo rende innovativo o speciale, tutt'altro. Robin mi ha convinto di più come personaggio: entusiasta, astuta e intraprendente, dona alla storia un po' di freschezza in più. Il fatto che sia una novellina in merito di investigazione rende più facile al lettore immedesimarsi in lei.
Il libro è pervaso da una vena ironica che alleggerisce e rende più godibile il romanzo. Non è una lettura pesante, né granché impegnativa, ma in quanto a piacevolezza le indagini che proseguono a rilento e il grande numero di interviste appesantisce il tutto. Inoltre, il giallo "alla Agatha Christie" ormai ha stancato un po', senza nulla togliere alla grande scrittrice: un maggiore realismo sarebbe ben accetto.
Mi dispiace, ma credo che la Rowling possa fare di meglio.
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