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L'abuso del cellulare
Bel thriller, ben congegnato e ben strutturato. Scorre tra il punto di vista di Amelia, ragazza suicida, in tutte le fasi del pre-evento e tra il punto di vista della madre, in tutte le fasi del post-evento, inframmezzando i capitoli principali con tracciature di pagine facebook, tracciature di chat, pagine di diario e scambi di mail. Con salti nel tempo geniali e strategici, che ci fanno conoscere tanto bene sia Amelia, ragazza con l’ossessione dei libri, sintomo della sua solitudine sia Kate, madre coraggiosa e vera, immensa. La madre, dopo la morte della figlia, scopre tante cose di lei e, più si addentra nella sua vita, più sente che tutto è possibile. Il ritmo è alto e, nell’ultima parte, diventa ancora più avvincente con colpi di scena che non ti aspetti. I contenuti sono moderni, molto attuali e portano anche a riflettere su fenomeni quali il bullismo ed il nonnismo, che possono essere davvero molto pericolosi. Perché a volte è difficile stabilire quanto forte sia la corrente, fino a quando non ci si ritrova completamente sommersi dall’acqua.
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