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Roseanna.
Una donna viene ritrovata in una chiusa di un fiume, tanti battelli percorrono quel corso e proprio da uno di quelli è stata gettata, prima di esser stata stuprata. La polizia parte dal niente, non si sa chi sia la donna, nessuno si ricorda di lei e nessuno ha dichiarato la sua scomparsa. Si scopre che è una turista americana, Roseanna, una bibliotecaria solitaria che voleva vedere le bellezze prima dei paesi nordici e poi dell'Europa, ma la sua vita le è stata tolta da uno psicopatico al quale Martin Beck ed i suoi collaboratori dovranno dare un volto.
Un bellissimo giallo. Impeccabile, affascinate e coinvolgente la ricostruzione dell'indagine che ci porta alla scoperta del colpevole, nonostante sia stato scritto agli inizi degli anni 60, è molto attuale, particolare anche il personaggio di Martin Beck: è un uomo reale, che si ammala, al quale fa male lo stomaco, ligio al dovere e per questo spesso è assente in famiglia e trascura la moglie, è un detective molto bravo a far parlare la gente e in questa storia è ossessionato dal dover scovare un uomo che è capace di far così tanto male ad una donna!
"Martin Beck ricorda che possiede tre delle principali virtù che un poliziotto può avere, pensò. Sei testardo e razionale. E assolutamente calmo. Non ti lasci disorientare e ti impegni nelle indagini in modo professionale, qualsiasi cosa riguardino. Parole come abominio, atrocità, bestialità, appartengono ai giornali e non al tuo modo di pensare. Gli assassini sono uomini assolutamente comuni, soltanto più sfortunati ed emarginati di altri."
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Commenti
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La bellezza di questo sito ê che possiamo dialogare tra noi, a volte "mettendoci" dalla parte della ragione, e altre volte semplicemente contrapponendo un'opinione ad un'altra. Ma vorrei ascoltare la tua...
Ti consiglio di continuare con la serie dedicata a Martin
Spero che ora sia chiaro cosa intendevo.
Adesso ho capito a cosa ti riferivi, e sono d'accordo con te. Considera, però, che i primi gialli scandinavi che hanno lanciato la "moda" - il libro commentato è uno di quelli - hanno la loro particolarità in un certo senso di ineluttabilità... come se l'assassino non voglia uccidere, ma "debba" uccidere. Al di là del condividere o meno questa prospettazione, è chiaro che nella realtà una generalizzazione del genere non può funzionare.
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Un libro di quelli che hanno aperto la pista, oggi tanto frequentata, del giallo in "salsa" scandinava.
Non un capolavoro, certo, ma un libro che ha il suo motivo... i suoi elementi di novità.