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Illusioni...e allucinazioni
College isolato nel Vermont, 5 giovani studenti affascinati dalla letteratura e dal mondo classico, e un nuovo arrivato che entra timidamente nel gruppo, attratto dall’atmosfera di superiorità intellettuale che ne promana. Inizia così una discesa agli inferi che consumerà lentamente i protagonisti, una ridda di eventi in cui alcol, droga e riti dionisiaci si intrecciano in un mix fatale, che farà vacillare anche menti apparentemente temprate. Spariscono i confini tra lecito e illecito, morale e immorale. Il divino che viene da civiltà antichissime pervade le loro esistenze, con una forza distruttrice che non erano stati in grado di prevedere, prendendone il controllo ed esigendo sacrifici pesantissimi, sconvolgenti, anche per menti che si credevano superiori all’umanità comune e sciatta che sta loro intorno. Un viaggio terribile nell’animo umano, di cui Donna Tartt riesce a svelare le pieghe più nascoste, in cui indugia con precisione chirurgica, con un occhio freddo ma non distante, ne puoi sentire la presenza silenziosa in ogni pagina, in ogni riga, mentre delinea una vicenda che ha la forza di un pugno nello stomaco, in un mondo che ha perso le sue certezze, e non trova scampo nemmeno nelle illusioni.