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BIANCHE OSSA NELLA BASSA MAREA
Costa del Norfolk, più esattamente Broughton Sea’s End. Grazie alla bassa marea, la squadra di Ruth Galloway riporta alla luce delle ossa: devono essere lì da molto tempo, protette dal mare e dall’erosione che sta minacciando le case dei residenti, un luogo praticamente inaccessibile, l’ideale per nascondere dei corpi e farne perdere memoria.
La famiglia Hastings, proprietaria della zona, non sa nulla di questo ritrovamento, nonostante viva nella casa da decenni, sembra trovarsi in un’altra dimensione, presa da problematiche familiari e da lotte contro il mare che piano piano si sta impadronendo della proprietà.
E così tornano in campo l’ispettore Nelson con la sua squadra da una parte e l’antropologa Ruth con i suoi studiosi dall’altra; c’è anche una new entry: la piccola Kate!
Di chi saranno quelle ossa? I cadaveri sembrano essere sei e tutti hanno un foro di pallottola che sembra portare gli investigatori sulla strada di un’esecuzione vera e propria, ma perché? E quando è successo? Possibile che la famiglia Hastings non sappia proprio nulla?
La trama è ben articolata, non così avvincente come viene promesso nella seconda di copertina, ma abbastanza coinvolgente, grazie in particolare all’alternarsi tra le indagini e le vicende dei protagonisti; la conclusione è inaspettata, ma il motivo scatenante l’intera vicenda è piuttosto scontato e non così ricco di suspense o tale, a mio parere, da scatenare gli omicidi che susseguono il ritrovamento delle ossa. Molto più interessante lo sviluppo dei rapporti interpersonali dei vari personaggi.
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Era un po' che volevo leggerti (peccato sia capitato con un romanzo non proprio entusiasmante).
Ciao :-)
Bruno