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DIMMI DI COSA HAI PAURA......
“non trovi ironico che l’unica certezza della vita sia la morte?” gli chiese il carnefice, in tono pacato.
Queste sono le prime due righe del thriller, una partenza con i “fuochi di artificio”, che tiene il lettore incollato con il naso alle pagine. Un serial killer che uccide facendo leva sulle paure più oscure e terribili delle vittime. Pensate…. Di cosa avete paura? Qual è la situazione che vi raggela e terrorizza?
Ebbene, il carnefice lo sa! Non chiedetevi come, ma lui sa tutto, fin nei minimi particolari. Aspetta, come un predatore degno di questo nome, il momento più opportuno per catturarvi, e con voi inizia con cattiva perversione, una tortura prolungata e violenta con la quale vi porterà alla morte…
Sì, perché ciò che caratterizza questo omicida è proprio una cattiveria senza limiti. Cosa lo ha portato ad assumere questo comportamento? Quale è il filo conduttore che lega un prete, un venditore di auto, un agente immobiliare? Su cosa basa, il carnefice, la scelta delle potenziali vittime?
Inoltre, la capacità di cambiare radicalmente il modus operandi, denota una grande intelligenza e capacità organizzativa, cosa che rende l’assassino, unico nel suo genere.
Il lettore viene quasi ipnotizzato e raggelato dalla descrizione delle varie scene del crimine. La scarica di adrenalina è violenta, tanto quanto i brividi di terrore che Carter ci fa scorrere nelle vene.
Il serial killer è un personaggio veramente “forte”, ma, a mio avviso non sviluppato in pieno (peccato!).
Le indagini del pull investigativo sono credibili. La scrittura è pulita e lineare, facilmente collocabili e riconoscibili risultano i personaggi, gli sbalzi temporali sono intuitivamente semplici.
Unico thriller pubblicato in Italia, anche se l’autore, che ha un passato come psicologo criminale, ha già scritto altri libri che hanno come protagonista il detective Robert Hunter.
461 pagine che si leggono speditamente, sicuramente vincente la strategia di scrivere capitoli molto brevi, che alternano le vicende legate alle attività investigative a quelle legate ai delitti compiuti. Originale anche l’inserimento di un personaggio particolare, se pur non personaggio “chiave” per la risoluzione del caso, che arricchisce la vicenda di una storia parallela, senza snaturarne o appesantirne la struttura originale. Mi riferisco alla giovane Mollie alias Monica.
La risoluzione del caso avviene nelle ultime pagine descritta in modo completo, ma alquanto stringata e serrata come ritmo, avrei desiderato che l’autore si dilungasse maggiormente, avrei desiderato leggere ancora molte pagine dedicate alla vicenda. Questo desiderio rimasto al termine della lettura, fa in modo che consideri questo thriller molto buono.
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Commenti
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Chissà se l'autore ha preso spunto da "1984" di Orwell, se ben ricordo, coloro che osavano adottare comportamenti devianti rispetto a quelli consentiti dal Partito Unico, venivano arrestati dalla Psicopolizia e sottoposti a terribili torture basate proprio sull'analisi "personalizzata" di quanto terrorizzava di più i singoli condannati.
Oramai sei il mio punto di riferimento su questo genere.
@Marcella, non so cosa dirti...... Come te e tanti altri lettori, cerco di trasferire nel commento che inserisco, le sensazioni provate durante la lettura, più che un resoconto dettagliatissimo della trama, forse è questo che riesci a percepire... Grazie sempre!
@Giuseppe aspetto di leggere il tuo commento su questo libro se deciderai di leggerlo
@Gianfranco: Che onore!! Spero di non deludere mai le tue aspettative "thrilleresche"!!!!
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