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UNA GEMMA CHE NON GERMOGLIA
Come descrivere questo romanzo dell'esordiente Wiley Cash? L'immagine a cui ho pensato, e spero che renda l'idea, è quella di una gemma che, pur disponendo di ogni condizione possibile per trasformarsi in germoglio, rimane fino alla fine del tempo a sua disposizione in questa fase embrionale, acerba.
Sì, perché le premesse per dar vita ad un ottimo romanzo c'erano tutte, ma non sono state sfruttate a dovere, fino in fondo. Ad esempio, a lettura ultimata ancora non risulta chiaro come sia avvenuta la morte del piccolo Stump, lo si può solamente intuire. Chi è veramente il pastore Chambliss e cosa accade veramente in quella piccola chiesetta tra le montagne del North Carolina: ecco altre due domande a cui non troveremo risposte precise. E ancora, la narrazione procede a ritmi lentissimi, anche e soprattutto a causa dell'abuso della tecnica dell'analessi: ottima abilità quella di saper "giocare", incastrando tra di loro narrazioni appartenenti a piani temporali diversi allo scopo di fornire al lettore una panoramica completa dei principali personaggi del romanzo, ma sarebbe opportuno, a mio avviso, che i "flashback" non fossero troppi e troppo lunghi, dacché, se usati senza cautela, hanno il pericoloso "effetto collaterale" di rallentare eccessivamente la narrazione. In questo intreccio letterario accade proprio questo: nell'arco di decine e decine di pagine veniamo a conoscenza di vita, morte e miracoli dei protagonisti della vicenda principale, senza però che questi si siano ancora mossi, abbiano fatto qualcosa nell'ambito della stessa! Per rendere meglio l'idea, è come se qualcuno ci presentasse per una buona mezz'ora una persona con la quale dovremo solamente scambiare una stretta di mano!
Altra nota dolente è lo stile: le descrizioni dei luoghi e dei paesaggi non sono nulla più che accenni; talvolta si ha l'impressione che l'autore dia per scontato che il lettore già conosca i luoghi in cui si svolgono le varie vicende: non si spiegherebbe altrimenti la scarsa attenzione prestata nell'agevolare l'orientamento del lettore stesso nelle varie ambientazioni.
Sono stato fin qui parecchio critico. Brevemente, allora, ecco i principali aspetti positivi dell'opera prima di Wiley Cash: l'idea di fondo del romanzo è sicuramente molto interessante, gli spunti di riflessione di certo non mancano, la lettura risulta tutto sommato piacevole e scorrevole, la scelta di affidare la narrazione alle voci di tre protagonisti (il piccolo Jess, Clem e Adelaide) è sicuramente inusuale, originale e anche ben sfruttata.
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