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Il messaggio nella bottiglia
 
Il messaggio nella bottiglia 2014-04-28 13:57:30 GLICINE
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GLICINE Opinione inserita da GLICINE    28 Aprile, 2014
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"LA PESTE IN BOTTIGLIA"

Ricordo le indagini degli investigatori della sezione Q, in un precedente libro: "la donna in gabbia".
Ho paragonato le caratteristiche dei personaggi principali (detective Morck e Assad), riscontrate nel libro
precedente a questo successivo scritto e, mio malgrado,devo dire che sono rimasta un pochino delusa...
Il detective Morck l'ho ritrovato in alcuni punti del tutto apatico e scansafatiche, mentre il particolare
"assistente"Assad, ha svelato ombre, che offuscano in qualche modo il personaggio simpatico e geniale tratteggiato nell'esordio. La segretaria bipolare Rose, invece, mi ha lasciata alquanto perplessa.....Possibile che sia autorizzata a prendere possesso del posto di Rose e quindi di tutti i documenti delle indagini in corso, la sorella( che non è altro che l'altra personalità di Rose)?
La storia prevede due filoni di indagini che si sviluppano parallelamente.
La vicenda principale ed anche la meglio strutturata, è ripresa dalla copertina stessa del libro.

"ributtala in mare Seamus...Quelle bottiglie portano sfortuna. Noi le chiamiamo "la peste in bottiglia". Nell'inchiostro c'è il diavolo che aspetta di essere liberato. Non l'hai mai sentito dire?......"

Se trovassi per caso nell'acqua una bottiglia sigillata con un messaggio al suo interno, la mia prima reazione sarebbe proprio quella di cercare di aprirla e leggere il messaggio... Voi che ne pensate?
In realtà, forse proprio perchè la curiosità non è una delle caratteristiche che appartiene ai popoli nord-europei, la bottiglia passa di mano più volte, viene anche dimenticata per settimane sul davanzale di una finestra, fino a giungere nelle mani del detective Morck.
Non è immediata la partenza delle indagini, in quanto, almeno inizialmente, tutti pensano ad una "ragazzata", senza preoccuparsi in modo importante. Viene comunque mandato il biglietto quasi illeggibile rovinato dal tempo e dall'umidità ai laboratori per le analisi.
Si scopre così che il foglio è stato scritto con il sangue, ma soprattutto è stato scritto da un ragazzino che chiede aiuto, affermando di essere stato rapito insieme al fratello.
Inizia allora un' analisi dettagliata delle prove, cercando in tutti i modi di risalire a luoghi e nomi,
per arrivare a risolvere un caso del passato. Nessuno può aspettarsi che le radici affondate in un recente passato, stiano seminando orrore e morte anche nel presente.
Ma a quanto pare così è.....Un assassino che predilige famiglie numerose, tutte appartenenti a diversi gruppi religiosi fondamentalisti, che si isolano dal mondo, così come lo conosciamo, vivendo chiusi all'interno dei propri gruppi, condannando come "male" qualsiasi caratteristica del progresso..
La figura del "cattivo" è ben presentata, così come ben descritti episodi del suo passato che hanno prodotto le turbe psicologiche dell'uomo adulto.
La vicenda parallela, a mio avviso, è del tutto superflua. Diversi incendi di abitazioni e ditte rimangono senza spiegazione, in tutte viene ritrovato un cadavere carbonizzato a cui manca parte dell'ultima falange del quinto dito della mano.... nessuno viene a capo di nulla, la sezione Q senza sforzo, brillantemente risolve l'enigma.
Queste parti le ho trovate decisamente noiose, non aggiungono nulla alla vicenda portante, se non la caratteristica di appesantire la storia e di spezzare il sottile filo di tensione e di allarme prodotto nel lettore dai rapimenti.
Che dire, il thriller è comunque più che discreto, alcuni personaggi hanno perso un po' di smalto, alcuni sono del tutto insignificanti... Molto buona la vicenda che verte intorno al messaggio nella bottiglia.

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