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PAURA AD ADDORMENTARMI DOPO LA LETTURA? NESSUNA
Devo essere sincera, questo thriller non mi ha particolarmente entusiasmata….. Nel mio caso, l’aspettativa, la tensione prodotta da scene da brivido, non si è manifestata.
In un thriller cerco la veridicità delle situazioni, l’adrenalina, il terrore, la paura, vengono generate in me lettrice, solo dalla possibilità che i fatti possano veramente realizzarsi.
In questo caso, situazioni ed epilogo mi sono sembrate alquanto surreali.
Non parlo del disturbo del sonnambulismo in sé, ma di tutto il costrutto che ruota intorno a questa problematica psicologica di cui soffrono parecchie persone.
Una casa con collegamenti tra appartamenti e una rete di cunicoli sotterranei davvero poco credibile, se pur nella realtà qualche antico castello è stato dotato di tali “optionals”. Mi ha fatto venire in mente film horror di infima categoria.
I personaggi risultano a mio avviso, appena abbozzati.
Leon architetto,giovane marito con alle spalle problemi di sonnambulismo, Natalie altrettanto giovane moglie, un tantino ninfomane; l’ex psichiatra che ha avuto in cura entrambi ; il figlio dell’architetto che ha costruito la casa, l’amico e socio in affari di Leon….
Mi viene da dire ma chi sono??
Leon viene improvvisamente lasciato dalla moglie, trovata al risveglio intenta a riempire una valigia con le sue cose…. La particolarità? E’ stata picchiata selvaggiamente, il viso è tumefatto, alcuni denti scheggiati, l’unghia del pollice strappata completamente… Ma da chi?
Leon si incolpa immediatamente dell’accaduto, temendo di essere sprofondato nuovamente nell’incubo del ripresentarsi del ”vecchio disturbo”, il terrore subentra nel pensare di essere in grado di diventare un soggetto pericoloso, violento oltre ogni limite. Così decide di acquistare una telecamera e filmare ciò che accade durante il sonno.
I momenti di sonno e veglia e le azioni compiute durante questi momenti si susseguono, anche se il lettore ad un certo punto si ritrova a domandarsi: “Un momento… ma ora Leon dormiva o era sveglio?”
Non è mancanza di attenzione da parte del lettore, no, è un rimescolare le carte da parte dell’autore in modo un po’ fastidioso e pretenzioso…. A delle scene alquanto scarne, inseriamo anche un pochino di sana confusione, così per movimentare le acque…. Eh già! Perché non soffrendo di sonnambulismo, in certi passaggi, ho rischiato davvero di farmi vincere dal sonno…
Non ho empatizzato con nessun personaggio… e poi mi dovete spiegare come mai questi due poveracci, vale a dire Natalie che scompare e Leon che non si presenta più al lavoro, non esce di casa, non vengono cercati da NESSUNO? Possibile che l’amico e collega Sven, non si preoccupi più di tanto di trovare Leon in condizioni pietose? Naaaaaaaa!
Mi viene da dire che ho letto un fanta-thriller appena passabile….. Grazie poi all’autore che specifica nei ringraziamenti finali che questo libro non è un saggio sul sonnambulismo… Guardi non l’avevamo proprio capito!!!
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