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Verso l'ora zero
 
Verso l'ora zero 2014-04-10 08:57:20 Pupottina
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    10 Aprile, 2014
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Convergere VERSO L'ORA ZERO

Un gruppo raccolto attorno al caminetto è composto da avvocati e uomini di legge.
“Gli esseri umani … Ce ne sono di tutti i generi, di tutte le qualità, di tutte le forme, alcuni hanno cervello, molti ne sono privi …”
Tutti sono attenti a seguire l’evolversi degli eventi che hanno portato ad un delitto le cui dinamiche sono avvolte nel mistero. Peccato solo che manchi Hercule Poirot a indagare!
Resta comunque un romanzo di Agatha Christie e, di conseguenza, è un’interessantissima lettura.

“Mi piacciono le belle storie gialle ma, come sapete, cominciano sempre dal punto sbagliato. Cioè cominciano con il delitto. Ma il delitto è la FINE. La storia inizia molto prima, a volte anni prima, con tutte le cause e gli eventi che portano certa gente in un certo posto a una certa ora di un certo giorno. […] Tutto sembra convergere verso un punto prestabilito. E poi quando arriva il momento ecco … L’ORA ZERO. Sì, tutta questa gente si è trovata a convergere verso l’ora zero …”

Una citazione importante che svela non solo le dinamiche del delitto, ma anche la psicologia che sta dietro un atto delittuoso e Agatha Christie ci insegna quella che è l’ideologia alla basa sia delle vicende umane sia delle sue strategie narrative.
La trama è presto detta: come sempre c’è chi si ingegna per organizzare il delitto perfetto, trovando il modo di rimanere impunito. Infatti, occorre pianificare in anticipo tutte le mosse che porteranno al risultato finale.
Invece, in VERSO L’ORA ZERO, quando avviene l'assassinio di Camilla Tressilian, austera nobildonna uccisa nella sua villa in Cornovaglia, risulta subito chiaro che è stato organizzato nel modo peggiore. Il killer ha lasciato davvero troppi indizi e tutti puntano in un’unica direzione, cioè mirano a incolpare Nevile Strange, il quale, guarda caso, è l'erede universale della vittima.
Non c’è Hercule Poirot, ma il sovrintendente Battle, il quale è però convinto che quell'omicidio non sia che la prima mossa di un piano, più astuto e macchinoso, per sopprimere un’altra vittima …
Scritto scorrevolmente, le indagini vengono approfondite, in maniera costante, da indizi, dettagli e colpi di scena, mentre i tanti personaggi di questo racconto si avvicendano, in primo piano sulla scena, nella villa della Cornovaglia, scelta come meta di vacanza.
Avvincente ed enigmatico, tiene viva l’attenzione del lettore, grazie alla costruzione tipica dei romanzi gialli di Agatha Christie, ossia la frequenza dei dialoghi, nei quali risiedono sia il dubbio, ma anche la soluzione e l’univoca verità che porta al delitto.

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