Dettagli Recensione
La città dei bambini scomparsi.
Se dovessi personificare i libri di Lansdale per me sarebbe un caro vecchio amico che ogni volta riincontri sempre con immenso piacere. Anche se poi io Lansdale lo leggo periodicamente, credo sia perfetto per spezzare le letture più pesanti, e così quando finisco un libro di 7/800 pagine (magari anche un pò pesante...) ecco che subito ritorno dal mio caro vecchio amico. Lansdale è unico nel suo genere, sa essere originale, accattivante, simpatico, acuto e soprattutto ha la capacità di farmi leggere 3/400 pagine in 4 giorni. "Mucho Mojo" è il secondo libro della serie Hap e Leonard, due personaggi tra i migliori che la letteratura moderna abbia partorito. Hap e Leonard sono due detective di genere hard boiled, il primo bianco, etero e liberale, il secondo nero, gay e conservatore. In poche parole due personaggi che da soli sarebbero sufficienti a farvi uscire di casa ora per andare a prendere uno dei loro romanzi (se già non lo avete). In questo libro Leonard eredita da un vecchio zio una casa diroccata e un bel mucchio di soldi, decide così con l'aiuto di Hap di metterla apposto per poterla poi rivendere a buon prezzo. Ecco però che durante i lavori, da un baule sotterrato, spuntano fuori i resti di quello che sembra un bambino, sospetto confermato poco dopo da un agente di polizia che gli comunica che il vecchio zio di Leonard, prima di morire, diverse volte aveva denunciato la scomparsa di alcuni bambini poveri della zona. Logicamente, come potrete immaginare nonostante il ritrovamento, lo zio di Leonard è innocente e dopo varie indagini da parte dei due protagonisti verranno fuori macabre usanze praticate da degli insospettabili del paese. La scrittura è semplice e lineare, prevale il linguaggio di uso comune (incluse le imprecazioni) e il libro si legge che è una meraviglia. La storia non solo è particolare di suo, ma ci sono colpi di scena nei colpi di scena e fino all'ultima pagina le sorprese non finiscono. Oltre a tutta la meraviglia e la suspense creata dai suoi romanzi ciò che non manca mai è l'ironia sempre azzeccata e mai scontata. Concluderò dicendo una cosa, credo che in letteratura (così come in ogni altra cosa) prevalga il gusto soggettivo a quello oggettivo, non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace, però nel caso specifico di Lansdale, vi deve piacere per forza. Genio totale.
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