Dettagli Recensione
Troppo tutto
E’ difficile che un thriller mi stanchi. TimeCrime è anche una casa editrice che seleziona tutti thriller di altissima qualità, ma questo libro proprio non ha “bucato il mio schermo”. L’ho trovato troppo complesso ed articolato e quindi per me troppo dispersivo. Troppi personaggi. Dalle vite troppo difficili, articolate su 40 anni di vita. Quella di Amanda che vive di sottigliezze ed enigmi, intrecciata a quella di Will. Vite che sono in molti tratti emotivamente catatoniche. Mi è piaciuta la parte in cui viene trattata la dislessia di Will e soprattutto il modo in cui l’autrice ne parla: il dono di essere diversi. Mi ha conquistato solo il personaggio di Will, complicato, così come a volte mi sento io, con i suoi lati oscuri, così come ne ho tanti io. Per tutto il resto, che è il cuore del libro, sì, un po’ di ansia me l’ha creata, ma da lì ad essere il thriller dell’anno, così come viene dipinto, beh…io non sono proprio della stessa idea. O forse non ero dello stato d’animo giusto io per apprezzarlo.
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Commenti
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essere nel giusto stato d'animo è il punto di partenza giusto per apprezzare un romanzo. confesso che per leggere la Slaughter scelgo sempre periodi in cui mi posso concentrare totalmente nel romanzo poiché mi piace seguire l'indagine come si deve ;-)
buone prossime letture :D
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Ciao Marika! :-)