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claustrofobico...
A quanti di noi almeno una volta sarà capitato di essere stato preso dalla curiosità di osservare tra le onde del mare un oggetto qualsiasi venuto a galla da chissà quale parte del mondo facendo vibrare la più fervida immaginazione sulle sue origini e la sua storia?
La storia del “Messaggio nella Bottiglia” è un racconto cupo, angosciante che trova la sua radice nel mondo o nelle comunità delle sette religiose numerose che esistono in Danimarca dove regole di vita accompagnate dalla ipocrisia convivono all’interno di esse e nulla trapela al mondo esterno.
La chiave universale di questo racconto è un messaggio scritto col sangue ormai sbiadito dal tempo e dagli agenti atmosferici trovato all’interno di una bottiglietta che dopo essere stata cullata per tanto tempo dalle acque lungo la costa dei fiordi viene pescata per caso da un peschereccio e consegnata ad un distretto di polizia di Copenaghen. Ma anche qui la bottiglia viene dimenticata per altro tempo ancora e solo grazie alla curiosità di una donna mentre lavora al servizio del distretto attratta più che dal biglietto che c’era all’interno ma dal liquido colore rosso sangue sul fondo della bottiglia decide di aprirla e far analizzare il contenuto. Nel frattempo viene alla luce che quello che era scritto sul foglietto era un disperato appello d’aiuto da parte di qualcuno in grave pericolo di morte e la denuncia che il protagonista è un uomo dai mille volti dalla abilità di far credere l’amico della porta accanto.
Da questo momento le indagini vengono assegnate alla sezione di polizia dell’ispettore Carl Morck, uomo di grande esperienza e sebbene con una complicata situazione familiare, si rende conto di avere a che fare con un’altra storia di ragazzi rapiti con un uomo che della sua malvagità ne fa un guadagno economico per la sua vita e una vendetta di quello che ha passato nella sua infanzia.
E’ un racconto che ti cattura lentamente i ritmi quelli alti sono a tratti e quando arrivano sono da thriller che si rispetti.
Lo stile a mio avviso poteva risparmiare alcuni passaggi troppo lunghi e abbreviare i capitoli, cosi anche per i personaggi, a parte l’ispettore Morck, non mi hanno particolarmente convinto nei loro ruoli.
La copertina del libro attrae è attinente con la storia e misteriosa come tutti i messaggi nascosti.
In conclusione un libro certamente buono per questo genere.
Buona lettura.
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Commenti
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Io, solitamente, cerco di andare in ordine ;-)
(Anche chi indaga si evolve)