Dettagli Recensione
800 pagine e non sentirle
Harry Quebert - "un bel libro è un libro che dispiace di aver finito". Mi viene da aggiungere: un bel libro è un libro che ti lascia qualcosa, che ti fa pensare. Ecco, credo che il principale limite de "La verità sul caso Harry Quebert" stia proprio qui. E' una storia appassionante, dalla trama estremamente articolata, che ti tiene incollato alle pagine. Tuttavia, una volta terminato ti rimane poco. I grandi libri sono quelli che ti smuovono l'anima, sono quelli che ti lasciano fermo, con lo sguardo perso nel vuoto, a pensare su quello che hai appena letto. Il principale punto di forza di questo libro, la semplicità, è anche il suo principale limite.
Detto questo, ne consiglio assolutamente la lettura come passatempo. Non sto usando il termine "passatempo" in modo dispregiativo, anzi, un libro che ti permette di immergerti completamente in esso e che ti fa dimenticare il tempo che passa non è affatto un libro da snobbare.
Se devo trovare alcuni punti deboli dico che:
- la personalità dei personaggi, sia quelli principali che quelli secondari, non risulta particolarmente originale (molti sono costruiti facendo riferimento a stereotipi);
- la storia d'amore tra Nola e Harry è, per lunghi tratti, eccessivamente smielosa;
- almeno un centinaio di pagine potevano essere tolte senza che la storia ne risentisse negativamente;
Questi punti deboli vengono in qualche modo annullati da una trama coinvolgente e mai districata fino all'ultima pagina. Personalmente volevo solo sapere cosa succedeva nel capitolo successivo, le parole che l'autore utilizzava per dirmelo mi interessavano fino ad un certo punto, purché me lo dicesse. Non mi stupisce che Dicker si sia ispirato ad una serie televisiva nello scrivere questo libro, perché i meccanismi utilizzati sembrano esattamente gli stessi.
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E sono totalmente d'accordo sulla tua "visione" dei grandi libri...