Dettagli Recensione

 
Non puoi tornare a casa
 
Non puoi tornare a casa 2014-03-12 17:05:22 Adele Gelfi
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Opinione inserita da Adele Gelfi    12 Marzo, 2014

un libro che mi è piaciuto

L'ho appena finito e mi è piaciuto parecchio: opera prima di Wiley cash, il libro ha vinto numerosi premi e devo dire che li trovo meritati.
La prima a colpirmi è stata la copertina che mi ha fatto tornare in mente "Io non ho paura" di Ammaniti, che mi era piaciuto moltissimo. Anche in quel libro si parlava di bambini che vengono a contatto con il male, anche quello si svolgeva in luoghi solitari e caldi. E tutti e due i libri lasciano alla fine uno spiraglio alla speranza che la vita e le persone possano essere migliori.
Il libro, pur non essendo un thriller, è molto coinvolgente; tiene col fiato sospeso e con la voglia di non fare altro che continuare la lettura fino alla fine.
Quello che più mi ha colpito in questa storia, è l'epoca in cui si svolgono i fatti. L'affresco di quel mondo contadino, dove la maggior parte delle persone è bigotta nella peggiore delle maniere, dove la superstizione e la chiusura mentale permettono ad un delinquente di manipolare i "fedeli" fino a far loro subire violenze inaccettabili e costringerli ad un'omertà incredibile e colpevole, mi facevano pensare ai primi anni del secolo scorso. Trattandosi del profondo sud americano, immaginavo gli anni della grande depressione o, al più tardi, gli anni cinquanta. Invece il tutto si svolge negli anni ottanta. E credo che lo scrittore sapesse bene di che cosa parlava, vivendo proprio in quel contesto. E' scioccante pensare che in America, paese all'avanguardia nella modernità e nel progresso, siano possibili queste cose. Si tratta di invenzione letteraria, è vero, ma creata su di una base reale.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Io non ho pura di Ammaniti
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

1 risultati - visualizzati 1 - 1
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.


12 Aprile, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Dipende sempre da ciò che si intende per progresso. Se intendiamo le leggi pro matrimoni gay, o pro aborto, o pro genitori 1 e 2. (se sai che cosa vuol dire quest'ultimo). Bè allora, non è progresso. Ma è il CAOS più totale. Nella vita ci vogliono anche regole e principi e senza di essi regnerebbe il caos. Quello in cui viviamo oggi. Se invece, per progresso intendi più elasticità mentale (pro convivenza, no fossilizzazione...) bè allora sì.
1 risultati - visualizzati 1 - 1

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Incastrati
Intermezzo
Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'uomo che morì due volte
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale
Qualcun altro