Dettagli Recensione
La casa infestata...
Una casa disabitata dall’aspetto inquietante. Omicidi irrisolti e il misterioso suicidio di uno dei Guardians, un gruppo di tipici adolescenti canadesi legati dalla passione per l’hockey. L'argomento richiama le storie tipicamente “americane” e tenta d'imitare le atmosfere del grande maestro dell’horror Stephen King. Nonostante questo, la lettura è abbastanza piacevole. La voce narrante di Trevor, uno dei ragazzi diventato ormai un adulto affetto dal Parkinson, trascina il lettore in un alternanza di passato e presente, d’incubo e realtà. Registrando la sua voce su un dittafono, prima che la malattia gli impedisca di parlare o ricordare, Trevor decide di raccontare ai posteri (a noi lettori, ovviamente), ciò che accadde loro nell’inverno del 1984. Una colpa oscura ha devastato le loro vite, li ha resi degli uomini falliti, senza speranza o possibilità di riscatto. Ma la morte del loro amico Ben potrebbe essere l’occasione per riprendere in mano le loro vite e liberarsi del peso che si portano sulle spalle da anni. Aiutato anche dall’amore di Sarah, una sua vecchia fiamma, Trevor si ritroverà a condurre un’indagine parallela alla polizia, mettendo a rischio la sua stessa vita.
Non è da sorprendersi che il libro diventerà presto un film. La scrittura di Pyper è già di per sé molto cinematografica e gli ingredienti ci sono tutti. Lo stile è veloce e scorrevole, anche se molti espedienti narrativi si rivelano abbastanza scontati e la trama non abbia dei risvolti sorprendenti. Lettura consigliata solo per rilassarsi in qualche pomeriggio di noia. Non adatto a chi ama l'impareggiabile Stephen King.
Indicazioni utili
- sì
- no