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La gemma più importante del cerchio
“Opale e ambra, la prima coppia, s’avanza, canta agata, che del lupo ha sembianza, con acquamarina in si bemolle, solutio! Seguono smeraldo e citrino, coagulatio!, le due corniole gemelle in scorpione, e giada, numero otto, digestione. In mi maggiore: tormalina nera, zaffiro in fa, rischiara la sera. E subito appresso ecco diamante, undici e sette, leone rampante. Projectio! Scorre il tempo così lento, rubino è principio e fine del movimento.”
Dodici cifre, dodici viaggiatori nel tempo, dodici pietre preziose, dodici tonalità musicali, dodici ascendenti, dodici passi per creare la pietra filosofale: ecco il mistero di cui Gwendolyn, adolescente ragazza londinese, resta all’oscuro per tutta la sua vita, perché tutte le donne della sua famiglia credono che il gene meraviglioso dei Viaggiatori del tempo non spetti a lei, ma a Charlotte, la sua sprezzante e boriosa cugina, addestrata alle arti del decoro, del buongusto e del galateo dei secoli passati, in previsione del suo imminente primo “salto” all’indietro nel tempo. Peccato che i suoi sogni di gloria e quelli di sua madre, Glenda, vengano decisamente rovinati da Gwen, che eredita il gene al posto di Charlotte. Disastro! Charlotte è distrutta, i suoi meravigliosi piani andati in fumo! In realtà non è che Gwen sia tanto entusiasta del nuovo fardello che ha sulle spalle: sì, perché per lei questo talento non è qualcosa di cui vantarsi, ma un peso che non vuole portare. Fin quando non incontra Gideon, il suo alter ego maschile, l’altra metà perfetta della coppia di Viaggiatori di questo secolo. Il loro rapporto non sarà idilliaco: lui la disprezza, ritenendola lenta di comprendonio e non all’altezza del dono di cui è portatrice, non addestrata alla storia, alle lingue, alle danze e senza il minimo controllo sul proprio potere.
Ora, apro una piccola parentesi: se voi foste Charlotte, o Gideon, non sareste leggermente arrabbiati se una tipa sbuca fuori all’improvviso e vi porta via quello che avete di più caro nella vostra vita? Io posso comprendere che generalmente la protagonista accenda le simpatie del pubblico, ma si deve pur ammettere che Charlotte non ha tutti i torti. Specialmente perché, oltre al suo prezioso dono, Gwen le ruba anche il fidanzato, Gideon. Insomma, io sarei decisamente seccata, e questo è un eufemismo.
In qualsiasi caso, Gwen non è responsabile del fatto di aver ereditato il gene della sua famiglia e quindi deve recuperare tutto il tempo perso: lezioni di ballo, di storia, di educazione, ma soprattutto (la parte più divertente) di moda, insieme alla simpatica Madame Rossini, la sua sarta personale (di certo non può andare in giro nella Londra vittoriana con le Converse).
Pian piano Gwen riuscirà a padroneggiare il suo dono, grazie anche all’aiuto, non più tanto stentato, di Gideon, che si ammorbidisce e diventa più gentile. Insieme viaggeranno nel tempo, per compiere una pericolosa missione che rivelerà degli inattesi risvolti: chi è Lucy? È davvero sua cugina? E perché ha rubato il prezioso cronografo? Tutte queste domande resteranno senza risposta e all’ombra del misterioso conte di Saint Germain, in attesa di essere risolte.
Il ruolo di Gwen, da marginale che era, sembra essere invece decisivo perché lei è Rubino, l’ultima delle gemme e “rosso rubino, che ha la magia del corvo nel cuore, chiude il cerchio dei dodici in sol maggiore.”
Avendo letto tutte e tre i libri della trilogia, posso certamente affermare, in base al mio gusto, che questo primo volume è il più lento dei tre: è un volume introduttivo, quindi meno vibrante, con una parte iniziale un po’ banale forse, la solita ragazza adolescente che eredita un potere che la rende speciale, la zia odiosa, la cugina invidiosa, l’amica del cuore solidale. Se queste idee non sono originali, lo è però il fatto che il suo dono riguardi i viaggi nel tempo. Niente vampiri, licantropi e compagnia bella quindi.
Altro punto a favore: la narrazione è scorrevole, veloce e molto piacevole; inoltre la parte finale, con i suoi dubbi irrisolti, spinge il lettore a voler leggere il seguito.
I personaggi non mi sono rimasti particolarmente impressi ma la storia è invitante e si ha voglia di scoprire quali nuove avventure aspettano Gwen e Gideon.