Dettagli Recensione
Polvere e vecchie ruggini
La ventunesima avventura di Kay Scarpetta si discosta parzialmente dall'abituale canovaccio seguito dalla Cornwell. La prima parte del libro si concentra sulla scena del crimine dove ritroviamo la nota anatomopatologa alla prese con un cadavere, probabilmente vittima di un serial killer che ha già mietuto vittime a Washington...lentamente, e con l'entrata in scena di Benton, viene introdotta una sottotrama di ostruzionismo, giochi di potere, corruzione che sebbene più lenta nell'azione, gradualmente si fonde con il tema principale. Il ritmo, rispetto al solito è molto più soft, data la massiccia presenza di dialoghi, sebbene le procedure autoptiche e investigative abbiano sempre un ruolo centrale. E' apprezzabile che l'autrice abbia finalmente dato a Scarpetta piena consapevolezza del suo potere e della sua posizione, togliendola finalmente dal ruolo di vittima in balia degli eventi e dei giochi di potere, e portandola a prendere decisioni ed iniziative che in passato ci sarebbero sembrate impensabili, inoltre anche il personaggio di Benton Wesley ha subito un'evoluzione, diventando più umano e "tridimensionale" e dando un taglio netto alla figura ostile e omertosa che da un pò si accompagnava a Kay. Nell'insieme il libro è piacevole, meno serrato rispetto a Nebbia Rossa e Autopsia Virtuale, ma per chi segue Scarpetta dalle prime storie, apprezzerà una maturazione e una maggiore definizione dei vari protagonisti e un riequilibriamento dei rapporti tra loro.